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In via Faenza la prima casa di Comunità. Lepore: "Una in ogni quartiere" | VIDEO

Il sindaco di Bologna ha presentato le linee del mandato dalla sede del quartiere Savena

Una nuova casa della della comunità sorgerà al posto della sede del quartiere Savena in via Faenza: un progetto da sette milioni di euro che partirà la prossima estate.
E proprio da qui parte la presentazione delle linee del mandato del sindaco di Bologna, Matteo Lepore che oltre a sanità e welfare punta, tra gli altri, all'edilizia pubblica, al sociale, al polo della memoria in Bolognina e all'ambiente.  

Presentando le linee di mandato oggi proprio in via Faenza, accanto a tutta la giunta e alla squadra di governo metropolitana, Lepore spende in particolare parole impegnative sul rilancio dell'Sfm, la rete dei trenini suburbani attesa da decenni e rimasta di fatto a metà. Tra le priorità immediate anche il nuovo contratto con Hera per migliorare la pulizia della città, un atto "che ci ponga all'avanguardia e non oggetto delle lamentele dei cittadini", sottolinea il primo cittadino. 

Le case di Comunità

La realizzazione e l'ampliamento delle Case della Salute che diventeranno vere Case di Comunità è uno dei punti qualificanti del programma di mandato del sindaco Lepore. L'emergenza pandemica e l'attuazione delle misure di contrasto al coronavirus hanno mostrato l'importanza di potenziare ulteriormente la medicina territoriale e di prossimità e di superare l’approccio alle cure meramente prestazionale, per introdurre progressivamente modelli di funzionamento basati sull’integrazione professionale, sul lavoro in equipe multiprofessionale, sul governo delle reti cliniche e sui percorsi di diagnosi e cura. Più Case di Comunità, dunque, che siano punti di assistenza continuativa per la popolazione, in particolare per le persone fragili, i cronici e gli anziani. Questo è anche l'obiettivo del PNRR che ha stanziato su questo fronte, con il decreto del 6 agosto 2021, le risorse che Ausl e Comune sono chiamate a finalizzare, in linea con le indicazioni regionali e nei tempi indicati per accedere al finanziamento. 

Il Protocollo d'intesa tra Comune e Ausl, approvato in Giunta martedì 25 gennaio, prevede la costruzione di una nuova struttura in via Faenza 4, sede dell'attuale Centro civico del quartiere Savena. Un edificio degli anni '70 di proprietà del Comune di Bologna, che risulta obsoleto rispetto alle attuali normative antisismiche, di sostenibilità energetica e di accessibilità e che sarà quindi demolito, per lasciare il posto alla nuova Casa della Comunità, che vedrà l’integrazione delle funzioni sanitarie con quelle sociali e culturali.

Il protocollo prevede, dopo la cessione a titolo gratuito dell'area comunale che è stata già approvata nella stessa seduta di Giunta con una variazione del Piano delle alienazioni, la demolizione a spese e cura del Comune dell'edificio esistente, la ricostruzione a spese di Ausl della parte di edificio che contiene le funzioni sanitarie, con la cessione del terreno residuo al Comune per collocarvi la parte di edificio che conterrà le funzioni sociali e culturali.

La tempistica adottata rispetta il limite del 28 febbraio, posto dal decreto governativo per l'adozione degli atti amministrativi da parte del Comune, dimostrando la centralità di una struttura organizzativa adeguata alla gestione trasparente e tempestiva dei fondi del PNRR, alla quale la nuova amministrazione ha dedicato una specifica cabina di regia. 

I lavori di demolizione dovranno essere terminati dal Comune entro il 30 giugno 2023. 

Lo stesso decreto del Governo definisce gli obiettivi e i traguardi temporali entro cui gli interventi dovranno essere attuati: in particolare, le Case della Comunità oggetto di intervento dovranno essere attivate, a pena di decadenza dal finanziamento, entro il 30 giugno 2026. L’intervento proposto ha un costo complessivo di 7.385.000 euro, di cui 6.690.000 per i lavori (spese tecniche ed oneri compresi), 445 mila euro per tecnologie biomediche, 250 mila per attrezzature.

La nuova Casa di Comunità offrirà agli abitanti del Quartiere Savena e Santo Stefano servizi sanitari e sociosanitari accorpati in un unico edificio in posizione centrale e bene collegata al trasporto pubblico, anziché dislocati in più strutture come accade attualmente con il Carpaccio e Villa Mazzacorati, strutture che a loro volta non si prestano a una ristrutturazione adeguata ai nuovi parametri di sostenibilità energetica e al nuovo modello organizzativo dei servizi sanitari territoriali. 

La Giunta ha inoltre approvato una delibera con la quale il Comune cede all'Ausl a titolo gratuito la Casa della Salute del Pilastro. Si avvia così ad attuazione un'altro Protocollo d'intesa tra Comune e Azienda Usl di Bologna, che prevede la riqualificazione complessiva e l'ampliamento della struttura sanitaria già esistente per un importo complessivo di 510 mila euro finanziato con fondi PNRR, un immobile del Comune in comodato d'uso gratuito all'Ausl, che attualmente accoglie dei servizi integrati che comprendono: l’area della neuropsichiatria infantile con ambulatori e spazi per attività motoria, il punto prelievi, un’area assistenziale di ambulatori infermieristici, il consultorio familiare e di ostetricia, un ambulatorio di medicina generale, assieme all’area sociale gestita dal Comune di Bologna, con servizio per i minori e famiglie in prossimità del consultorio familiare e dell’area pediatrica. 

L'ampliamento dell’area di accesso esterna e dell'area di accoglienza e attesa interne, servirà a migliorare il comfort degli ambienti, a dare una maggior fruibilità alla struttura, garantendo al contempo una maggiore sicurezza anche nei confronti di situazioni emergenziali pandemiche come quella in corso. In questo caso, ceduta la proprietà entro il 28 febbraio, entro il 31 dicembre 2022 Ausl dovrà predisporre i progetti per indire la gara. 

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