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Martedì, 16 Aprile 2024

Più Welfare all'Interporto, dalla scuola di formazione alla sanità: "Lo dedichiamo a Yaya Yafa" | VIDEO

Siglato il nuovo protocollo di sito in Città Metropolitana. La dedica al 22enne morto sul lavoro ad ottobre 2021

Sicurezza, formazione, welfare, qualità del lavoro, catena degli appalti, coesione sociale, trasporto pubblico.

Si fonda su questi pilastri il nuovo Protocollo di sito di Interporto Bologna sottoscritto oggi in continuità con il vecchio protocollo e sulla base dei principi della Carta Metropolitana per la Logistica Etica. 

Il direttore della Logistica Etica, Alessandro Alberani, lo dedica a Yaya Yafa, il giovane lavoratore morto sul lavoro ad ottobre 2021. Tra le principali novità: un centro dedicato alla formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro nel campo dei trasporti e della logistica, asili nido, un punto salute gestito dall'Ausl e i bus notturni. 

Welfare, a Interporto un nuovo protocollo 

Il Protocollo si apre sottolineando l'impegno dei firmatari a promuovere nel sito interportuale l’adesione delle aziende alla Carta metropolitana per la Logistica Etica. Il nuovo Protocollo è in continuità con i principi previsti dal “Protocollo di intesa in materia di appalti legalità e sviluppo”, sottoscritto nel luglio del 2017 tra Interporto Bologna Spa, le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e le associazioni datoriali.

È inoltre in coerenza con la Carta metropolitana per la Logistica Etica del gennaio 2022 e rientra nel quadro dei principi definiti dal Patto per il lavoro e per il clima della Regione Emilia-Romagna, nonché dal Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Il Protocollo è inoltre in linea con il Piano regionale per la prevenzione 2021-2025. 

Il documento è promosso da Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Bentivoglio, Comune di San Giorgio di Piano, Unione Reno Galliera, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Bologna, Ispettorato territoriale del lavoro di Bologna, Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Bologna, CGIL di Bologna, CISL Area metropolitana bolognese, UIL Emilia-Romagna, Alleanza delle Cooperative di Bologna, CNA Bologna, Confartigianato imprese Bologna metropolitana, Confindustria Emilia Area Centro, con Interporto Bologna Spa. 

Il documento, punto per punto

Il Protocollo si articola in capitoli tematici, ognuno contenente impegni specifici per i diversi soggetti, a seconda del tema trattato e infine è previsto un capitolo sull’attuazione e il monitoraggio del documento. 

Per quanto concerne il capitolo sicurezza tutte la parti firmatarie promuovono il rispetto della normativa relativa alla salute e alla sicurezza sul lavoro e campagne informative sulla sicurezza, complementari alle attività formative obbligatorie, rivolte ad aziende e lavoratori e campagne di informazione sui rischi ergonomici legati alla movimentazione manuale dei carichi.

Il protocollo definisce poi l’obiettivo di innalzare la qualità del lavoro, da realizzarsi grazie alla collaborazione dei soggetti firmatari anche attraverso relazioni sindacali partecipative a cui le istituzioni contribuiscono agevolando la contrattazione di secondo livello. A tal fine Interporto Bologna Spa si impegna a richiedere alle aziende insediate i nominativi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici che operano nel sito, per mettere in trasparenza il sistema e consentire la necessaria attività di prevenzione e vigilanza in modo rapido ed efficiente. Verranno inoltre attuate campagne informative presso le aziende per valorizzare la filiera corta negli appalti e nei subappalti, promuovendo l’applicazione dei contratti nazionali delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale e condizioni di uguaglianza ed equità fra donne e uomini.

Interporto Bologna Spa si impegna inoltre a migliorare la fruibilità degli spazi comuni garantendo la massima sicurezza negli spostamenti di chi opera all’interno del sito.

Città Metropolitana di Bologna e Interporto Bologna Spa, infatti, si impegnano a progettare e realizzare un modello di trasporto pubblico a servizio dell’intero ambito territoriale che soddisfi tutti i lavoratori, e che in prospettiva possa rientrare nei futuri servizi di trasporto pubblico locale. Interporto avvierà un dialogo con le imprese insediate e con le organizzazioni sindacali per valutare le modalità del loro coinvolgimento nel nuovo sistema di trasporto pubblico. C’è inoltre l’impegno, in occasione della futura apertura dell’Accesso Nord e in vista del potenziamento dell’Accesso Sud, di realizzare un sistema integrato dei trasporti (Welfare mobility) funzionale a lavoratori e lavoratrici, aziende, cittadini, pensionati, forze dell’ordine, operatori dei servizi. 

Rilevante novità è l'impegno assunto da Interporto Bologna S.p.A., Città metropolitana, Cgil, Cisl, Uil di promuovere un coordinamento operativo tra i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) operanti nel sito produttivo al fine di garantire un'attenzione e una collaborazione maggiore tra i vari RLS aziendali.

Per quanto riguarda la formazione preventiva e continua Interporto Bologna Spa si impegna a formulare una proposta progettuale di un centro dedicato alla formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro nel campo dei trasporti e della logistica (School), in coerenza con la strategia dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro EU - OSHA di Bilbao, con il Piano di prevenzione nazionale 2021- 2025 e con il Piano regionale per la prevenzione 2021-2025. Tale centro avrà il compito di erogare percorsi informativi e formativi specifici a tutte le operatrici e a tutti gli operatori delle aziende del sito; ricercare e sperimentare metodologie e approcci innovativi per promuovere la prevenzione da applicare ai percorsi di informazione, formazione e addestramento per i lavoratori e le lavoratrici del settore, con particolare attenzione a quelle e quelli stranieri; costituire la sede di una “comunità di buone pratiche” che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, a cominciare dai Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dagli Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

Le istituzioni locali svilupperanno all’interno della Rete Metropolitana dell’apprendimento permanente, una specifica azione in collegamento con il sito, anche attraverso piani informativi e formativi coinvolgendolo nella ReMAP e nelle attività a essa collegate. Per favorire lo sviluppo sostenibile dell’Interporto e delle imprese insediate è necessario guidare le ricadute sociali dentro e fuori il sito, programmando azioni che aumentino la coesione sociale e diminuiscano gli impatti negativi causati dal lavoro nel settore logistico.

A tal fine Interporto Bologna Spa si impegna a sviluppare e garantire le attività del centro sportivo a disposizione di aziende, lavoratori e lavoratrici e comunità locale; agevolare l’apertura di un centro medico convenzionato con servizi di tipo ambulatoriale; costituire un gruppo di lavoro per valutare la realizzazione di un asilo nido (0-3 anni) a favore dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende operanti nel sito e nelle comunità locali, in accordo con le Istituzioni locali anche al fine di definire costi e sostenibilità; agevolare, in collaborazione con Inail, l’apertura di un servizio per fornire alle aziende assistenza per la definizione di progetti di “accomodamento ragionevole”, anche attraverso il ricorso alle risorse di cui all’articolo 14 del d.lgs.68/99 e Inail.

Sul tema le istituzioni locali e Interporto Bologna Spa contribuiscono inoltre ad analizzare e studiare ipotesi per intervenire sulla domanda abitativa dei lavoratori, in accordo con il Tavolo metropolitano di concertazione delle politiche abitative e anche tramite progettazioni sperimentali col privato sociale.

Sul capitolo dell’innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale, in linea con il “Patto per il lavoro e per il clima”, l’Interporto di Bologna intende diventare una “comunità autoalimentata” in cui, a partire dalla mappatura dell’energia rinnovabile già prodotta al suo interno, si potrebbero studiare soluzioni affinché l’energia consumata in tutta l’infrastruttura sia inferiore o uguale a quella autoprodotta. Allo stesso modo, con riferimento alla mera attività di trasporto, i firmatari ritengono importante valutare la possibilità di inserire forme alternative di combustibili per l’alimentazione dei mezzi per le merci e per le persone, ad esempio l’idrogeno, come in parte si sta già facendo.

Su questo punto la Città metropolitana di Bologna si impegna a sviluppare le attività previste dal progetto Interlab finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, per mettere a disposizione delle imprese insediate un digital twin del sito, che consentirà di migliorare la pianificazione delle attività di carico/scarico delle merci e di valutarne l’impatto sull’efficienza e la sicurezza delle operazioni attraverso il confronto con uno scenario di traffico “ordinario” di Interporto Bologna.

In questo quadro Interporto Bologna Spa, in collaborazione con le Associazioni di categoria e in raccordo con l’Università di Bologna e altri soggetti specializzati del settore, promuove il progetto di “polo logistico a impatto zero” in linea con la Legge regionale approvata a maggio 2022, anche attraverso l’utilizzo di incentivi pubblici. 

Per quanto riguarda infine i nuovi investimenti in logistica, come previsto dall’ “Accordo territoriale per il contenimento degli insediamenti con funzione logistica nel territorio metropolitano di Bologna” dell’11 luglio 2022, si ribadiscono gli investimenti strategici in campo come il potenziamento del terminal ferroviario con l’allungamento dei binari, la totale riorganizzazione dell’accesso sud fino al casello autostradale, la realizzazione di un nuovo accesso a nord (solo per trasporto pubblico e mezzi leggeri).

Il Protocollo ha validità triennale e per verificarne l’attuazione è istituito un Tavolo di monitoraggio composto da un rappresentante per ciascuno dei soggetti firmatari, che si riunirà periodicamente. Il Tavolo di monitoraggio si pone in stretta connessione con il Comitato metropolitano per la Logistica Etica ed è coordinato dalla Città metropolitana di Bologna, in collaborazione con Interporto Bologna Spa.

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