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Cronaca

Bologna riparte, con prudenza. Il Comune: "Lontani dagli argini, preferire i mezzi pubblici"

Così la situazione post alluvione oggi nel territorio locale e nel resto della regione

Pioggia lieve su Bologna stamane. Per le prossime ore in Emilia Romagna si prevedono precipitazioni deboli sulla fascia appenninica, in particolare sul settore centro occidentale. Le piene di Secchia e Panaro si stanno propagando nei tratti arginati con livelli prossimi o inferiori alle soglie 3. Nei tratti vallivi degli affluenti di Reno e dei fiumi romagnoli i livelli idrometrici sono in lenta decrescita. Per la giornata odierna è stata diramata una allerta meteo per criticità dei fiumi e possibili frane, coinvolta anche la provincia bolognese (qui i dettagli). Non andrà meglio domani,infatti è stato diramato un nuovo bollettino di allerta rossa  anche per sabato 20 maggio

Riaperture e non. Ordinanza vieta sosta vicino ai corsi d'acqua

Intanto il capoluogo emiliano prova a rialzarsi dopo la sferzata del maltempo che ha picchiato forte nei giorni scorsi, seminando anche diverse vittime (la conta sale via via, al momento sono 14 quelle accertate, tra cui una nel bolognese). Scuole, musei, biblioteche, cimiteri e università -che erano rimasti chiusi -oggi hanno riaperto i battenti. Restano però in stop alcuni istituti scolastici, causa criticità delle strade sul percorso.

Permane  il divieto di accesso a parchi, giardini e aree verdi lungo i fiumi," anche per fare foto lungo gli argini", come ricorda Palazzo D'Accursio sottolineando che "è molto pericoloso perché il terreno potrebbe muoversi anche in assenza di pioggia e ci potrebbero essere smottamenti". Il monito dell'amministrazione è quello di non fermarsi sui ponti per osservare e fotografare le piene dei corsi d’acqua, non sostare sotto agli alberi e preferire i mezzi pubblici per spostarsi, in modo da non appesantire il traffico già gravato dalle numerose strade ancora chiuse a seguito dell'alluvione. Le raccomandazioni nel primo pomeriggio di oggi si sono tramutate in divieto, attraverso una ordinanza firmata dal sindaco Matteo Lepore. 

Resta in vigore il consiglio anche di adottare la formula di smart working laddove possibile. 

Evacuazioni 

Salgono a oltre 4.800, 1.700 in più rispetto a ieri mattina, le persone in Regione che hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni (palestre e alberghi) di cui 743 minori: oltre 4mila nel ravennate, 300 nel forlivese-cesenate e 32 nel riminese. Oltre 10mila gli evacuati.  Sei le cucine mobili operative: due a Faenza, una a Riolo Terme, una a Solarolo, una a Sant’Agata e una a Forlì.

471 gli sfollati nel bolognese, l'ultimo dato. A Bologna città  ieri pomeriggio erano state revocate le ordinanze di evacuazione ed è stato consentito a tutti il rientro a casa. Nel tardo pomeriggio odierno, però, si sono registrate nuove criticità tali da portare il sindaco Lepore a imporre ad alcuni residenti di via Paleotto e via Jola di lasciare le proprie abitazioni (qui l'ordinanza)

Gente isolata, problemi con utenze elettriche e acqua

Per mettere al sicuro chi si trova in abitazione a rischio sono sul campo quasi 900 vigili del fuoco – circa 300 in più rispetto a ieri – di cui 562 arrivati da fuori regione con 125 automezzi. Un contingente che nella giornata di ieri ha operato ininterrottamente nelle quattro province colpite dal maltempo, per un totale di quasi 600 interventi. In volo  anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili. Un soccorso in elicottero è anche stato operato nell'imolese ieri, per trarre in salvo una persona rimasta isolata nella zona collinare. Sono infatti le strade interrotte e impraticabili, che di fatto tagliano fuori alcune zone, a preoccupare maggiormente in queste ore, oltre al pericolo frana e al fango e ai detriti da ripulire. Anche nel comune felsineo, alcuni residenti sui colli sono rimasti isolati, ma -  ha spiegato il sindaco Matteo Lepore - sono tutti monitorati da remoto. Tuttavia dalla zona il comitato dei residenti non nasconde i propri timori e lamenta di essere rimasto inascoltato su problematiche preesistenti.

C'è chi si trova anche a dover fare i conti con acqua potabile o calda che manca da giorni - come raccontato da alcuni residenti lungo l'Idice, dove la furia del maltempo ha colpito forte. A singhiozzo in alcune zone anche le linee telefoniche e problemi grossi si registrano per le utenze elettriche in alcune aree più colpite della Regione. A ieri risultavano ancora 18.500 i clienti disalimentati in Emilia Romagna .Quattro gli elicotteri utilizzati per ispezionare le linee interessate dagli eventi e consentire al personale di poter eseguire manovre in aree non raggiungibili, 170 i gruppi elettrogeni e 4 le power station per poter fornire alimentazione di emergenza non appena le condizioni meteorologiche consentiranno il deflusso delle acque.

Colli bolognesi, la situazione delle strade

Frana a Marzabotto: ok a riapertura tratto A1 in disuso per aggirare criticità

E' di stamane la comunicazione della città metropolitana sul nullaosta ricevuto da Ministero e Aspi per la possibile riapertura di un tratto di A1 in disuso per aggirare tutte le criticità conseguenti ad una grossa frana verificatasi nel territorio di Marzabotto ieri. 

Situazione viabilità e trasporti

In città, riaperta via Saffi, dove alla mattinata odierna la situazione era stabile. E' di oggi l'annuncio dell'avvio, da metà giugno dei lavori di consolidamento del Ravone nella zona. 

Criticità invece lungo via dell’Arcoveggio, che poco dopo le ore 13 è stata chiusa all'altezza del civico 190 .

Inizia la conta dei danni

E' anche il momento della conta dei danni nelle abitazioni. In tanti nelle scorse hanno denunciato preoccupazioni sui possibili risarcimenti. Per capire se e quando spettano e come muoverci BolognaToday ha intervistato il presidente dell'associazione che riunisce gli amministratori condominiali bolognesi Mauro Tonolini .

Anche l'Amministrazione prova a avviare un conteggio sui danni riportati dal territorio. E' prematuro un conteggio globale, occorrerà ovviamente attendere la fine della situazione di allerta, ma ad esempio sul fronte strade c'è già una prima stima. Ammonta a 110 milioni di euro per quanto riguarda i danni riportati su arterie comunali e provinciali.  Cifra da capogiro, che non contempla frane, danni  ai privati e tantissime altre problematiche, ha messo le mani avanti Lepore provando a tracciare un primo bilancio. Ergo trattasi di una cifra che è destinata a salire, sensibilmente.

Situazione corsi d'acqua. In città preoccupa ancora il Ravone

Il torrente Ravone, già esondato più volte nelle ultime settimane, a breve potrebbe uscire di nuovo. I terreni sulla collina "sono argillosi e quindi sono molto impregnati d'acqua e l'acqua- avverte il sindaco Matteo Lepore- continuerà ad uscire anche nei prossimi giorni. Pioverà e il terreno non riuscirà a trattenerla, ci sono molti detriti, molti alberi che sono caduti e quindi essendo un torrente è possibile che improvvisamente si rialzi di nuovo anche se non dovessero esserci scrosci come quelli di qualche ora fa". Intanto Coalizione civica ricorda in una nota che un suo consigliere di quartiere al Porto-Saragozza, Federico Grazzini, meteorologo dell'Arpae, "ben otto anni fa anticipava gli effetti di un'eventuale esondazione" del Ravone "e le ragioni per cui sarebbe avvenuta".  

Fiumi e torrenti, la situazione in città

Provincia bolognese ancora in affanno. Numeri impressionanti  

Se la situazione nel capoluogo emiliano permette di tirare un po' il fiato, parte della provincia felsinea è ancora messa a dura prova. L'Appennino è nella morsa delle frane, che portano alla chiusura delle strade e conseguente isolamento di alcune zone, come nel territorio di Monterenzio e Loiano. La "bassa" è alle prese con evacuazioni in alcune frazioni. Medicina tra le zone che annaspano di più. Lungo l'idice ancora si spala tra il fango, si combatte con l'acqua accumulata nelle cantine e si teme per i campi allagati. Anche l'imolese è ancora flagellato, permangono situazioni di criticità in pianura per gli allagamenti e in collina  per le frane. 

Guardando ai numeri in questi giorni si sono registrati  grossi allagamenti in 15 comuni nel bolognese: oltre che nel capoluogo, colpiti Budrio, Molinella, Medicina, Castel San Pietro, Imola, Mordano, Castel Guelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sala bolognese.

45 le frane in provincia sommate ad oggi. Tra i comuni più colpiti, Fontanelice, Loiano e Casalfiumanese (6 frane ognuno), e Monte San Pietro con 5 frane. Poi Monzuno, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Monte San Pietro, Pianoro, Sasso Marconi 

Risultano al momento  chiuse 255 strade nel bolognese, tra comunali e provinciali.

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Come procede in Regione

Crescono i numeri dell'emergenza maltempo. Al primo pomeriggio di oggi 19 maggio sono più di 15.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione; 8.000 hanno  trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni.

Da martedì 16 maggio sono 871 i Vigili del Fuoco coinvolti (tra Emilia-Romagna e altre regioni) con 313 mezzi utilizzati, che hanno consentito di eseguire (comprese le chiamate in corso), 4.092 interventi, di cui 969 a Bologna.  58 allagamenti in 43 comuni, 290 frane, oltre 500 strade chiuse. 

Salvini in arrivo a Bologna

Alla luce della situazione nelle scorse ore il ministro Matteo Salvini ha fatto sapere che sta seguendo con "la massima attenzione" l'emergenza in Emilia-Romagna ed è in continuo contatto anche con gli amministratori locali a partire dal governatore Stefano Bonaccini. Salvini sta valutando di essere al più presto a Bologna per un punto sulla situazione trasporti e infrastrutture.  

Esercito di volontari, angeli tra acqua e fango

Per quanto riguarda i volontari di protezione civile in campo nel territorio regionale sono più di 700 quelli   al lavoro per portare soccorso alla popolazione. Oltre a quelli emiliano-romagnoli, se ne contano circa 374 che appartengono alle colonne mobili delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Toscana oltre che delle Province Autonome di Trento e Bolzano; 140 quelli appartenenti ad associazioni nazionali di protezione civile.

Dal 2 maggio, data dell’inizio del maltempo, salgono così a oltre 8000 le giornate/uomo messe in campo dai volontari di protezione civile.

Il Comune di Bologna e la Regione hanno avviato alcune iniziative per fronteggiare l'emergenza maltempo: racconta fondi, numeri d'emergenza, recluta volontari e moduli da compilare per chi ha necessità di sostegno (qui le info)  

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