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Da Tange al Pilastro, viaggio nel futuro dimenticato: novità a Palazzo Pepoli - VIDEO

L'applicazione di realtà virtuale è stata ideata da Fabio Roversi Monaco e da Marco Roccetti, professore ordinario di informatica all'Università di Bologna

Il Pilastro, la Manifattura delle Arti, le torri di Kenzo Tange: un viaggio virtuale alla scoperta dei progetti urbanistici che hanno modellato, e stanno tuttora trasformando, la città di Bologna. Ma soprattutto, quei progetti mai realizzati – o incompiuti – come l'ex caserma Staveco, assegnata all'Università nel 1991, "la ferita più dolorosa che abbia mai subito nella vita" – afferma l'ex rettore Fabio Roversi Monaco, che da presidente di Genus Bononiae ha deciso di mostrare ai bolognesi proprio questo futuro dimenticato.

Il futuro dimenticato, la nuova sala di Palazzo Pepoli, che ospita l’applicazione di realtà virtuale ideata da Fabio Roversi Monaco e da Marco Roccetti, professore ordinario di Informatica presso l'Alma Mater Studiorum e progettata da Loop e WhatWeare, nasce per raccontare la città di Bologna e il suo progetto di futuro, le sue aspirazioni e anche i futuri irrealizzati – progetti incompiuti o abbandonati – tramite l’utilizzo di visori.

Così gli utenti del Museo avranno accesso ad un “volo” all’interno di un ambiente stilizzato e completamente ricostruito in 3D: una Bologna poetica, che riflette su se stessa e sul modo in cui nel corso del tempo ha immaginato e realizzato il proprio futuro.

In mostra anche "Bologna 1984", il plastico originale del quartiere fieristico di Tange, ceduto in comodato d'uso dalla Regione a Genus Bononiae, la prova materiale della prima grande incompiuta della storia urbanista della città in epoca moderna. Di quel disegno, di fatto, solo il Fiera District con le torri di viale Aldo Moro, è stato realizzato.

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