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Cronaca

Occupazioni alloggi pubblici: aleggia lo spettro di una 'talpa' in Comune che avvisa gli abusivi

Oggetto di dibattito in seduta consiliare. Monti, incalzata dall'opposizione, fa sapere se che se il Comune scoprisse un fenomeno del genere, prenderebbe "tutti i provvedimenti nel rispetto dei cittadini". Intanto da inizio anno sono 61 gli sgomberi effettuati per occupazioni in città

Da gennaio ad oggi, a Bologna, sono stati effettuati 61 sgomberi di alloggi pubblici occupati abusivamente. E' il dato fornito oggi durante la seduta di question time in Comune dall'assessore alla Legalità, Nadia Monti, in risposta alle interrogazioni di Daniele Carella (Fi) e Mirka Cocconcelli (Lega nord).
Entrambi i consiglieri di opposizione hanno infatti tirato in ballo la questione facendo riferimento alla possibilità che chi occupa sia in qualche modo supportato da qualcuno in grado di fornire informazioni utili, magari dall'interno della macchina comunale.

"Non risulta, ad oggi- dichiara Monti- che occupanti vengano informati da nuclei o uffici interni all'amministrazione". Nel caso "dovesse mai presentarsi questo fenomeno, è chiaro che colui che informa, sia interno o esterno all'amministrazione pubblica- continua l'assessore- commette un reato disciplinato dal Codice penale", che prevede "condanne alla reclusione". Se il Comune scoprisse un fenomeno del genere, si prenderanno "tutti i provvedimenti" necessari, assicura Monti, "nel rispetto dei cittadini e dei lavoratori".

Nel frattempo, "invito chiunque fosse in possesso di informazioni in merito a possibili, gravi atteggiamenti da parte di lavoratori di questo ente- è l'appello dell'assessore- a recarsi quanto prima a denunciarle alle autorità preposte". Trattandosi di reati, "il Consiglio comunale non puo' e non deve sostituirsi ne' alle indagini ne' al giudizio", afferma Monti. Per quanto riguarda le ultime occupazioni di alloggi Acer, in entrambi i casi il Comune querelato e chiesto lo sgombero immediato, fa presente l'assessore confermando che l'amministrazione intende "procedere con lo sgombero di tutte quelle situazioni di illegalità presenti" in città, come già annunciato dal sindaco. Detto questo, il Comune "non può sostituirsi alla magistratura e alle Forze di Polizia nella definizione di quelle regole che governano la repressione di fenomeni di illegalità", mette in chiaro l''assessore, sottolineando che comunque Palazzo D'Accursio "ha chiesto l'accelerazione sui tempi di intervento e una maggior coesione tra le parti" coinvolte. Come amministrazione, dunque, "stiamo lavorando insieme alle Forze dell'ordine per arginare a Bologna questi fenomeni", assicura Monti. Questo sottolineando che, a fronte del "terremoto sociale" provocato dalla crisi, "Bologna non è assolutamente ancora travolta dai numeri drammatici di altre città", ricorda Monti.

OCCUPAZIONI, FENOMENO DILAGANTE. E' vero, pero', che il fenomeno "rivolto in particolare al cosiddetto dismesso non presidiato, ovvero immobili in condizioni abitative non idonee e accettabili- afferma Monti- si sta rivelando particolarmente grave".  Le occupazioni rappresentano "azioni estremamente laceranti per la nostra comunità", dichiara Carella: per questo, nel caso fosse trovata una "talpa" all'interno dell'amministrazione pubblica, il Comune dovrebbe costituirsi parte civile nelle conseguenti azioni giudiziarie.

Da Cocconcelli, invece, arriva una proposta che la stessa esponente del Carroccio definisce "provocatoria": per ogni casa Acer che viene occupata e poi sgomberata, suggerisce la consigliera leghista, dovrebbe essere alloggiato "un carabiniere, un poliziotto o un agente di Polizia penitenziaria", questo "studiando apposite convenzioni e graduatorie specifiche". In questo modo, "otterremmo il duplice risultato- dichiara Cocconcelli- di non avere appartamenti sfitti e garantiremmo un piccolo presidio di legalità sul territorio".

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