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Cronaca

Muore dopo ritocco al seno, l'estetista di Samantha va a processo

Secondo il tribunale Pamela Andress, ora ai domiciliari, avrebbe effettuato una "mastoplastica additiva con modalità vietate perché altamente pericolose" provocando così la morte di Samantha Migliore, 35 anni

Andrà a processo l'estetista abusiva, Pamela Andress, che lo scorso aprile ha effettuato il ritocchino estetico al seno che ha portato alla morte della giovane mamma di Maranello, Samantha Migliore.  La trans di origini brasiliane, operante a Bologna, dovrà quindi rispondere di omicidio come conseguenza di altro reato, omissione di soccorso, ed esercizio abusivo della professione di estetista

Secondo il tribunale - come scrive il Resto del Carlino - Andress  avrebbe effettuato una "mastoplastica additiva con modalità vietate perché altamente pericolose". La sedicente estetista, che è agli arresti domiciliari, in attesa di processo. Il tribunale ha decretato che "è troppo alto il rischio che possa sottoporre qualcun altro a un ritocco estetico abusivo", dunque la Procura di Modena ha chiesto il giudizio immediato con udienza fissata il 24 novembre.

Il malore dopo l'intervento al seno e l'inutile corsa in ospedale  

Facciamo un passo indietro. La tragica vicenda si era consumata lo scorso 21 aprile. Samanta Migliore aveva 35 anni e viveva a Maranello. Era deceduta  in seguito ad un trattamento estetico al seno effettuato a domicilio. 

Già dalle prime ricostruzioni era stato stabilito che le sostanze utilizzate avrebbero causato un improvviso malore, a seguito del quale sono intervenuti i sanitari del 118. La corsa in ospedale si era però dimostrata inutile.

 Dopo la denuncia dei famigliari alle forze dell'ordine erano scattate le ricerche per rintracciare l'estetista  che si era resa irreperibile dopo il fatto, salvo poi presentarsi ore dopo spontaneamente alle forze dell'ordine.  

Il drammatico destino di Samanta, che era scampata a un tentativo di omicidio  

Suo malgrado Samanta era già diventata nota alle cronache locali, dopo essere stata vittima di un tentato omicidio  come ricostruito da ModenaToday - a suon di colpi di pistola - da parte dell'ex. La giovane mamma era  miracolosamente sopravvissuta. Due anni prima del tragico ritocco, infatti, l'ex compagno  le aveva sparato per ucciderla. Il dramma si era consumato dopo una relazione burrascosa che i due avevano intrattenuto per anni. Lui che non si rassegnava alla fine della storia d'amore aveva chiesto alla donna di poter tornare insieme, incontrando un nuovo rifiuto. Le aveva portato un mazzo di rose, ma se con una mano le offriva rose, nell'altra nascondeva una pistola. E dopo aver perso le staffe, con quella calibro 6,35 (detenuta illegalmente) aveva aperto il fuoco puntando alla testa della donna.

Un dolore acuto, il sangue e poi la nebbia. Samanta era stata salvata dai sanitari: il proiettile fortunatamente si era fermato pochi millimetri prima di penetrare nella calotta cranica. Quella stessa fortuna che invece l'abbandonata quel maledetto 21 aprile. 

  

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