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Rosa Luxemburg, danni post occupazione: la scuola denuncia. Studenti preparano nuova protesta

Dopo l'occupazione degli studenti si registrano "effrazioni" e "danneggiamenti" che l'istituto provvederà a denunciare. Intanto, a partire dall'esempio del Luxemburg, anche nelle altre scuole si discute dell'ipotesi di dar vita a simili forme di protesta

Riprendono le lezioni all'istituto Rosa Luxemburg di Bologna, occupato ieri e lunedì'. Si registrano, però, "effrazioni" e "danneggiamenti" che la scuola provvederà a denunciare. A fare il punto è il preside, Paolo Bernardi, con una nota pubblicata sul sito dell''istituto. "Preso atto delle effrazioni e dei danneggiamenti avvenuti durante la notte, nei confronti dei quali verra'' sporta regolare denuncia- scrive il dirigente- gli alunni hanno deciso di porre fine all''occupazione".

Alcuni di loro, inoltre, "hanno proceduto alla rimozione delle barriere che ostruivano le scale dell'edificio, il che ripristina le condizioni di sicurezza necessarie alla permanenza a scuola degli studenti e del personale. Si comunica, pertanto- continua la nota- la ripresa dell'attività didattica secondo il normale orario delle lezioni". Allo stesso modo si conferma lo svolgimento regolare dei Consigli di classe previsti per il pomeriggio. Aggiunge Bernardi: "Si pregano i docenti di tenere conto della particolarità del momento, che rende necessaria una fase di transizione verso una didattica ''normale'', volendo rimandare eventuali verifiche ed interrogazioni, quantomeno quelle previste in data odierna".

Il preside, infine, precisa che "gli alunni segnati assenti nelle giornate dal 17 al 19 novembre non dovranno portare la giustificazione e le assenze non saranno computate ai fini della regolarità dell'anno scolastico".

Proprio a partire dall'esempio del Luxemburg, intanto, anche nelle altre scuole si discute dell'ipotesi di dar vita a simili forme di protesta. Prova ne è un'assemblea delle scuole promossa per martedì prossimo, su iniziativa nata tra gli studenti del liceo Sabin: l'intenzione è ragionare su come "organizzare un'ondata di occupazioni, autogestioni e altre forme di protesta", recita l'appello diffuso su Facebook.












NN

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