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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Vasco vs Serpelloni, ultimo round: “Non è un modello per i giovani”

L'ultima replica del capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Vasco Rossi: "Sgradevole e inopportuna oltre che impropria citazione di Norimberga"

Eccoci forse all'ultimo episodio della saga/botta e risposta fra Vasco Rossi e Giovanni Serpelloni, alla quale era intervenuto anche Giovanardi su Facebook. "Essendo giunti al termine di questo pubblico scambio di opinioni ma avendo Lei detto, nella sua ultima dichiarazione, cose gravissime alle quali non si può non reagire, le invio questa mia ultima replica. Mi riferisco alla sgradevole quanto inopportuna oltre che impropria citazione di Norimberga". E' l'ulteriore replica di Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Vasco Rossi, che ieri via Facebook nell'ennesima puntata del botta e risposta gli aveva scritto: "Quando e se ci sarà mai una 'Norimberga dell'antiproibizionismo, lei siederà sul banco degli imputati". "Lei - dice Serpelloni - sicuramente non è un modello di vita per i nostri giovani e non può certo autopromuoversi a giudice onorario della corte di Norimberga, non ne ha né le capacità, la preparazione e il curriculum vitae adeguato. Valuti bene anche il fatto che essere ricco e famoso non le dà né l'immunità né il privilegio di essere fortemente offensivo e arrogante come è stato nella sua ultima e speriamo finale esternazione.

LA BACCHETTATA A VASCO. "Implicitamente Lei dà dei criminali (paragonandoli al pari dei nazisti che commisero atti e crimini atroci contro l'umanità che avrebbero bisogno di essere processati da un tribunale internazionale di quella portata) al sottoscritto e tutti coloro che non la pensano come Lei in fatto di legalizzazione delle droghe e che invece pensano che leggi che ne vietano il consumo siano una scelta giusta (glielo ripeto: non criminalizzando, cioé considerandolo un reato punibile in ambito penale chi usa droghe, ma sanzionandolo in via amministrativa come deterrente sociale). Questo non è accettabile sotto tanti punti di vista, perché ingiusto alla prova dei fatti, francamente diffamatorio, offensivo della dignità delle persone, ma soprattutto arrogante nel pensare che solo il suo pensiero e modalità di azione siano giusti e insindacabili e che costituiscano addirittura il punto di riferimento etico e giuridico internazionale al punto tale da far classificare i suoi oppositori come criminali e sterminatori di esseri umani. Posizione francamente offensiva soprattutto per persone e professionisti come me e tante altre impegnate nel campo della lotta alla droga e nella cura dei tossicodipendenti, in quanto Lei le ha messe alla stregua di criminali nazisti. Delirio di una notte di mezza estate? Evidentemente sì".
 

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