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Cronaca Zona Universitaria / Via delle Belle Arti

Studenti stranieri contro l'Accademia: 'Costretti a pagare di fatto un extra per laurearci'

Un gruppo di studenti stranieri firma una lettera per protestare contro il corso obbligatorio a pagamento di italiano. La replica: 'Serve formazione specifica'. Domani incontro studenti-direttore

Un'esame di italiano a pagamento, per vedersi riattivato l'account che permette di dare gli esami, e in alcuni casi laurearsi. E' questo accostamento a scatenare diversi mal di pancia tra le aule dell'Accademia di belle arti, dove un gruppo di studenti stranieri ha preso carta e penna e scritto una lettera di protesta alla direzione, firmata da circa una ottantina di allievi.

La questione ruota attorno all'idoneità di lingua italiana: una prova che in diversi, tra gli immatricolati e gli iscritti ai cicli di studi triennali e biennali, hanno superato con riserva. Ne è nato un debito linguistico, che ora l'Accademia vuole far recuperare con un corso apposito, tenuto da un ente accreditato. Per il corso si debbono pagare 650 euro come contributo di iscrizione una tantum, a cui vanno aggiunti i costi delle rette, che possono arrivare (in base all'Isee, ndr)  anche a superare i 1800 euro all'anno.

Una burocrazia onerosa che non è affatto andata giù agli studenti e alle studentesse straniere -molti dei quali extra Ue- che però è deflagrata quando l'amministrazione dell'Accademia ha disattivato gli accessi agli esami degli allievi con il debito: in altre parole niente più esami se non si sana il debito linguistico, pagando. Un problema ancora più sentito da chi è in procinto di laurearsi.

"Tutti gli studenti pagano sia tasse di iscrizione sia tasse scolastiche molto elevate" si legge nella lunga lettera di protesta diffusa tra gli studenti. "L'accademia -continua la missiva- dovrebbe rifletere sui suoi metodi di iscrizione ed esaminare in maniera più approfondita gli studenti al momento dell'ammissione invece di forzare gli studenti stranieri a fare ulteriori esami linguistici, per di più privati, dopo essersi immatricolati". A pesare è anche il fatto che "bloccare gli esami comporta l'impossibilità di aggiornare il permesso di soggiorno: senza certificati di verbalizzazione si fa diventare lo studente un straniero irregolare".

Il direttore dell'Accademia, Enrico Fornaroli, spiega come l'accesso agli esami sia stato interdetto poiché "ci sono studenti accettati con riserva che alla fine del corso triennale e biennale non hanno ancora adempiuto a sanare il debito linguistico".

In effetti, una idoneità linguistica pari al livello B2 è uno dei requisiti della circolare ministeriale per la formazione superiore, ma perché allora non verificarlo direttamente in sede di ammissione? Fornaroli risponde: "Fino a qualche anno fa giudicavamo l'idoneità di italiano in base a un colloquio in lingua, ma ora ci siamo accorti che serviva una prova più strutturata, che integri la padronanza della lingua italiana con un linguaggio specifico per le materie artistiche".

Una risposta che non convince Li, studente cinese di 25 anni già iscritto all'Accademia, fortemente critico con la decisione di bloccare gli esami. "Abbiamo pagato tutte le tasse dovute, perché ancora questo balzello? Non capisco" scandisce Li, mentre mostra le ricevute di due corsi pagati. Una alternativa ci sarebbe, e cioè cercare un corso più economico in un altro istituto di lingue, il superamento del quale sarebbe considerato valido. Secondo Li però questo espediente non funzionerebbe perché "è l'agenzia di lingue che controlla tutto l'esame, incluso il test, e giudica la prova".

Intanto, un risultato gli studenti firmatari lo hanno ottenuto: in programma per domani, martedì 19 giugno, presso l'aula G1 di via del Guasto si terrà un incontro tra gli allievi e il direttore Fornaroli, per discutere -si legge sul sito dell'Accademia- proprio del "blocco della posizione per il mancato superamento della prova di italiano e il relativo 'debito formativo'".

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