Via Bellaria, accoltella la moglie nel letto: 'Non volevo ucciderla'

Non andavano più d'accordo ed erano separati in casa, così, dopo l'ennesima lite, un cittadino cinese di 60 anni la notte del 27 marzo ha accoltellato la moglie, connazionale sulla quarantina, trasportata in ospedale in condizioni gravi con un polmone perforato. L'arresto dell'uomo, eseguito dai Carabinieri, è stato convalidato dal Gip Rossella Materia. 

Da quanto ha riferito agli inquirenti durante l'interrogatorio di garanzia, era tornato da un bar, dove aveva precedentemente lavorato e dove aveva bevuto "qualche bicchiere di vino", così era stato affrontato dalla moglie che si sarebbe "alzata dal letto per litigare, dicendo che avevo bevuto, ma anche in casa c'erano vino e birra in frigo, poi mi ha offeso con varie parolacce". Secondo il suo racconto, al culmine della lite, la vittima gli avrebbe detto: "Se non mi ammazzi non sei un uomo" cacciandolo così dal loro appartamento di via Bellaria "che è intestato a lei, ma che abbiamo contribuito entrambi a pagare". 

Non avrebbe agito d'impulso, ha detto, ma prima si sarebbe fermato a riflettere: "Non era distesa sul letto, era seduta e non avevo intenzione di ucciderla, dopo il primo colpo mi sono fermato e quando è arrivato mio figlio avevo già estratto il coltello dal corpo di mia moglie, non ho lottato con lui". Nell'appartamento della coppia si trovavano infatti il ragazzo di circa 20 anni e la figlia di 7 che dormiva accanto alla madre. 

Le condizioni della donna migliorano, ma l'uomo, difeso dall'avvocato Leonardo Bertocchi, è accusato di tentato omicidio e resta in carcere: secondo i magistrati è concreto il rischio di reiterazione, poiché avrebbe agito intenzionalmente per opporsi all'allontanamento da casa.