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Cronaca

Acqua pubblica, monta la protesta: "No a proroga gestione fino al 2027"

Il coordinamento regionale dei comitati acqua pubblica in presidio sotto la Regione

Comitati per l'acqua pubblica in agitazione in Emilia-Romagna. Dopo l'approvazione da parte dell'Assemblea regionale della Regione di prorogare gli affidamenti del servizio idrico nei territori fino al 2027, il coordinamento regionale che vigila sull’applicazione del referendum del 2011 annuncia un presidio sotto Viale Aldo Moro, per protestare contro la decisione. L'appuntamento per domani mercoledì 3 novembre 2021 alle 14:30 sotto la sede della Regione in via Aldo Moro.

La scelta, con l'eccezione di Reggio Emilia e Rimini, di prorogare gli affidamenti alle multiutility -principalmente Hera e Iren- è duramente contestata.  "La decisione -spiegano i comitati in una nota- è stata motivata con due ragioni: la prima è che occorre dare continuità alle gestioni in essere per effettuare gli investimenti che derivano dal Pnrr. La seconda è che, se non si fosse proceduto così, si sarebbe dovuto mettere a gara gli affidamenti che vanno in scadenza nei prossimi anni (a Bologna alla fine di quest’anno, nei territori di Ravenna e Forlì-Cesena alla fine del 2023 e in quelli di Ferrara e Modena alla fine del 2024), con il risultato che, anziché un prolungamento di 6 anni, ci si sarebbe ritrovati con gli stessi gestori per altri 30 anni".

Per i difensori dell'acqua totalmente pubblica "entrambi questi ragionamenti non stanno in piedi: per realizzare gli investimenti che arrivano dal Pnrr non esiste la necessità di avere lo stesso gestore, perché eventuali soggetti subentranti devono portare avanti gli investimenti programmati. Per quanto riguarda, poi, il ricorso alla gara, dovrebbe essere chiaro a tutti che non esiste l’obbligo di andare su questa strada, né tantomeno quella di farla al momento della scadenza delle concessioni".

Al posto della gara, se si vuole, si può "ripubblicizzare il servizio" sostengono i comitati, fato valorizzato ancora di più se si pensa che "i tempi della gara sono diventati incredibilmente lunghi: basta pensare che quelle che vanno verso la conclusione a Reggio Emilia e Rimini arrivano dopo 10 anni che lì è scaduta la concessione.". 

"In realtà -è il ragionamento- la scelta compiuta costituisce semplicemente un grande regalo alle 2 grandi multiutility che hanno la gran parte degli affidamenti del servizio idrico in Regione, Iren e Hera. In particolare, per quest’ultima, dove le concessioni andavano alla scadenza in tempi brevi. Così facendo, invece, si preclude la possibilità della ripubblicizzazione del servizio idrico che sarebbe stata possibile a quelle date e si continua così a disconoscere l’esito dei referendum sull’acqua del 2011".

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