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Cronaca

Acqua: dopo il referendum Hera conferma gli investimenti. Pdl: “Ben poco da festeggiare”

Hera avrebbe confermato gli investimenti previsti, ma si va a fondo sugli effetti del referendum. Aldrovandi suggerisce di ripensare il bilancio. Facci: "Il Sindaco dia una risposta concreta"

Da una nota della Provincia di Bologna stipulata dopo una riunione post referendum con il presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, l'assessore Emanuele Burgin in rappresentanza di Ato e il direttore generale di Hera, Roberto Barilli emerge che Hera "Ha manifestato piena disponibilità a proseguire gli investimenti già previsti dalla vigente convenzione, che per il 2011 ammontano a 26,5 milioni".Un percorso già avviato per il periodo regolatorio 2011-2015".

"Ato ed Hera - prosegue la nota - concordano sulla validità dell'attuale convenzione, nell'attesa di poter riprendere il percorso anche alla luce della nuova normativa che sarà definita in seguito al referendum. Continueranno l'approfondimento per la valutazione della ricaduta in tariffa degli obiettivi sopra definiti, nel rispetto del contratto esistente, degli effetti normativi dell'esito referendario, del principio della piena copertura dei costi e della riduzione dei volumi".

NUOVA LEGGE. Confservizi Emilia-Romagna aveva avvertito della necessità di una nuova legge nazionale in caso di vittoria dei due Sì sull'acqua, poi avvenuta: "la legge - aveva rilevato - dovrà prevedere che le tariffe coprano interamente i costi. Altrimenti le scelte sono due: o gli investimenti li dovranno fare Stato ed Enti locali che sappiamo in che condizioni sono. Oppure non si faranno investimenti". Questo stimando che fino al 2023 in Emilia-Romagna occorrano circa 220 milioni l'anno per la manutenzione della rete e per il processo di depurazione.

FACCI. Critico anche il Pdl: "C'é poco da festeggiare, ma molto da domandarsi  - attacca  Michele Facci - il congelamento della convenzione per cui Hera si era impegnata a investire circa 75 milioni di euro in infrastrutture è preoccupante. Lei ha dichiarato che prima di valutare ciò preferiva festeggiare l’esito del Referendum. Ma quali sono le conseguenze pratiche? Responsabilmente sul secondo quesito le realtà con Bologna cove c’è il controllo di una spa c’è poco da festeggiare. Hera è pubblico o gestore privato di un bene pubblico? Dovere del sindaco dare una risposta concreta”.

ALDROVANDI. “Il bilancio va ripensato – dice il civico del Terzo Polo in consiglio - alla luce dei risultati del referendum sull’acqua. Il Comune dovrà spendere circa 20 milioni in più per far fronte al congelamento degli investimenti annunciato dalla multi utility”. "Valutazione prematura, ci aspettiamo prima qualche decisione a livello nazionale", ha replicato la vicesindaco Silvia Giannini. Per Aldrovandi, però, gli effetti della consultazione sui conti del Comune saranno pesanti: "L'idea di un acqua pubblica é giusta - ha detto ai microfoni di  Radiotau – ma togliere la remunerazione metterà in crisi la finanza pubblica che non ha più strumenti per fare finanziamenti sull'acqua".


 

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