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Cronaca Imola / Via Codrignano

Omicidio Soglia, è svolta: arrestato in Polonia il presunto assassino

Il cadavere barbaramente ucciso e occultato venne rinvenuto nudo, nelle acque del Santerno, legato con filo elettrico a due tombini. A 2 anni dal delitto si giunge allo straniero, latitante, sul quale pendeva mandato di cattura internazionale

Svolta sull'omicidio di Adelmo Soglia,il pensionato imolese barbaramente ucciso nell'estate del 2010,e  rintrovato nelle acque del Santerno, nudo e legato con filo elettrico a due tombini.
A oltre due anni dal delitto, giunge l'arresto del suo presunto assassino, Ryszard Kolenda (alias HABRYKA Ryszard). L'uomo - colpito da Mandato di Arresto Europeo in seguito ad Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa il 03.11.2010 dal Tribunale di Bologna - è stato fermato lo scorso 13 settembre, in Danzica (Polonia) dall'Unità Speciale "F.A.S.T." in coordinamento con il distretto della Polizia cittadina.
Il ricercato, di origine polacca, naturalizzato tedesco e già residente a Barcellona (SPAGNA) e negli Stati Uniti d’America, con precedenti penali per traffico internazionale di sostanze stupefacenti (condannato in Spagna nel 2003), in base agli accertamenti condotti, si era allontanato dall’Italia nei giorni immediatamente successivi all’omicidio di Soglia, a bordo dell’autovettura della vittima (mai  rinvenuta).

L'ARRESTO è avvenuto all’interno di un ristorante della Città sul Mar Baltico dove il latitante, senza alcuna resistenza, è stato sorpreso mentre pranzava da solo. Gli agenti, nel corso di una perquisizione nell'alloggio dello straniero, hanno rinvenuto una pistola a tamburo con relative munizioni nonché documenti d’identità in 5 lingue diverse (italiano, spagnolo, polacco, algerino, tedesco).

LE RICERCHE , attivate da circa due anni dalla Compagnia dei Carabinieri di Imola (che ha in carico il provvedimento cautelare) e veicolate attraverso il Ministero dell'Intenro, hanno subito un’improvvisa accelerazione lo scorso agosto, quando, attraverso attività di scambio informativo con gli organismi interessati, è emerso che il ricercato poteva trovarsi in Danzica (dove era noto col cognome di Kolenda).

L'OMICIDIO. Nel primo pomeriggio del 4 agosto 2010, a Codrignano di Borgo Tossignano, nelle acque del fiume Santerno venne ripescato il cadavere di uomo, dell’età apparente di circa 60-70 anni, svestito ed in avanzato stato di decomposizione. La salma era stata notata da un residente della zona che aveva immediatamente allertato i Vigili del Fuoco e i Carabinieri di Imola. Durante le attività di recupero, gli inquirenti scoprirono che al corpo erano stati legati, con del filo elettrico agli arti e al tronco, due tombini di cemento e ghisa del peso di oltre 20 Kg per impedirne l’affioramento e l’autopsia, effettuata successivamente, confermò che la morte era stata provocata da lesioni al cranio inferte con corpo contundente prima dell’occultamento nel fiume.
Sull’identità della vittima gli indizi portarono subito ritenere che la vittima potesse essere Adelmo Soglia, la cui scomparsa era stata denunciata da uno zio. A causa dell’avanzato stato di decomposizione che ne impedì l’immediato riconoscimento da parte dei congiunti, l'ipotesi venne confermata solo dopo l’esito dell’esame del DNA.

Intanto le indagini si concentrarono attorno al polacco, col quale la vittima aveva avuto frequenti contatti telefonici: lui indicato come la mano assassina, a seguito di contrasti di non ancora chiara natura con la vittima. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, Ryszard avrebbe soggiornato presso l’abitazione della vittima dalla data dell’omicidio sino al giorno successivo, quando servendosi della Mercedes della vittima si è allontanato dal territorio nazionale percorrendo l’autostrada da Imola a Tarvisio-Ugovizza. Intanto, il 25 luglio, un testimone lo aveva notato a bordo dell'auto in prossimità del luogo di rinvenimento del cadavere. Ad incastrarlo anche alcuni prelievi effettuati con la carta di credito della vittima.

LATITANTE.Il 3 novembre 2010, il GIP del Tribunale di Bologna, sulla base del quadro probatorio raccolto dai Carabinieri, ha così spiccato un’ordinanza di custodia cautelare a carico del polacco. Il 27 novembre, data l’irreperibilità sul territorio nazionale, sono quindi state attivate le ricerche in ambito internazionale, con la richiesta di un Mandato di Arresto Europeo.

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