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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, la petizione #Adottauncontadino: "lI cibo nasce dalla terra e dal sudore dei lavoratori"

Online la campagna promossa dal Future Food Institute di Bologna con l’hub rurale Vazapp e Ruritage per dare sostegno e futuro ai piccoli agricoltori

C'è anche un pezzo di Bologna nella campagna partita dall'Italia, #adottauncontadinopromossa dal Future Food Institute con l’hub rurale Vazapp e in collaborazione con Ruritage (heritage for rural regeneration), per dare sostegno e futuro ai piccoli agricoltori.

La petizione vuole alzare l’attenzione sui contadini e la filiera del cibo a livello globale durante questa gravissima pandemia – si legge in una nota – e nasce dall’ascolto che Vazapp fa tra gli agricoltori in Puglia quotidianamente e che oggi è più che mai necessario, insieme a Future Food che si occupa di cibo con attenzione a questi bisogni.

"Nelle difficoltà bisogna avere il coraggio di sognare, i nostri contadini sanno cosa vuol dire sognare perché ogni giorno piantano, seminano e allevano qualcosa che porterà dei frutti domani – dichiara Giuseppe Savino, fondatore di Vazzapp – a noi il compito di far conoscere le storie degli eroi della terra". 

La petizione, grazie alla rete del mondo agrifood globale, è stata diffusa anche nel resto del mondo. "Al Future Food Institute ci siamo sempre occupati di coltivare talenti e relazioni tra operatori nazionali e internazionali della filiera agroalimentare – spiega la fondatrice, Sara Roversi – connettendoli alle tante implicazioni che ha il cibo a livello sociale, culturale, ambientale, istituzionale e non solo economico. In questo cammino, siamo sempre stati al fianco degli agricoltori, primi, veri custodi del creato. Con questa petizione, prendiamo una posizione ancor più forte verso la consapevolezza che i sistemi agroalimentari debbano essere più decentralizzati e disintermediati, per restituire dignità e potere ai contadini e alle piccole imprese familiari del tessuto imprenditoriale italiano".

La petizione

"E poi ci sono gli agricoltori – si legge nel testo – donne e uomini invisibili il cui lavoro si dà per scontato, come se il cibo crescesse sugli scaffali dei negozi. Il cibo nasce dalla terra e dal sudore di chi ogni giorno mette impegno e passione in un lavoro che è fondamentale per la tenuta del Paese. Abbiamo visto riconvertire stabilimenti industriali in tempi record la propria produzione per far fronte alla carenza di dispositivi di protezione individuale, come mascherine e camici, ma ci stiamo tutti preoccupando di ciò che mangeremo nelle prossime settimane? Quello che non raccogliamo oggi, non finirà sugli scaffali domani e ciò che non sarà possibile piantare, non germoglierà ciò che non sarà curato, diverrà dissestato". 

"La nostra fonte di sostentamento primaria, l’agricoltura, rischia seriamente un crollo che, a cascata, coinvolgerà tutti. È arrivato il momento di decretare che l’agricoltura è una priorità per la sopravvivenza e la tenuta dell’Italia e del mondo. Il riconoscere dignità a questo lavoro e a tutti i contadini italiani che ogni giorno si impegnano per non lasciare senza cibo il Paese è un’urgenza che non può essere disattesa. I contadini sono il nostro attuale e vero patrimonio. Firma la petizione e punta una luce sul lavoro delle mani dei contadini e dei braccianti che instancabilmente ogni giorno danno “linfa vitale” al sistema Italia. Firmando potete scrivere il nome di un contadino se lo conoscete, firmando prendete un impegno nel comprare appena possibile qualcosa da un contadino, o da un mercato contadino in modo da sentirci tutti partecipi a questa adozione. Firmando decidete di salvare un pezzo di Italia rurale".

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