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Pratello: agente preso a testate da un minore. Uil: “Servono misure esemplari per i violenti”

Istituto penale minorile del Pratello: aggressione ai danni di un agente della Penitenziaria. Maldarizzi: ""Voglio ricordare che il Pratello di Bologna ha problemi irrisolti da tempo"

Carcere minorile del Pratello: aggredito un agente della Penitenziaria da un minorenne: “Nel primo pomeriggio un poliziotto penitenziario in servizio all’IPM di Bologna è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per ferite riportate a seguito di una aggressione da parte di un minore ristretto, con una prognosi di 7 giorni. L’Agente aggredito, reo di aver aperto una porta per controllare i detenuti durante le attività pomeridiane, è stato colpito con una testata al volto che gli ha procurato la frattura del setto nasale". Così Domenico Maldarizzi, del Coordinamento Provinciale di Bologna della UIL PA – Penitenziari, si esprime in relazione all’ultimo episodio di cronaca che vede l’aggressione in danno di un poliziotto penitenziario presso l’IPM di Bologna.

Voglio ricordare che il Pratello di Bologna ha problemi irrisolti da tempo – afferma il Coordinatore Provinciale della Uil Penitenziari -  quali l’eterno cantiere per i lavori di ristrutturazione che rende poco sicuro il lavoro degli Agenti,  l’esiguo numero di agenti deputati a garantire la sicurezza oltre alla totale assenza di un sottufficiale di Polizia Penitenziaria”.

“Proprio nella mattinata il nostro Segretario Generale Eugenio Sarno ha posto la questione al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dr. Luigi Pagano, e di sicuro vale anche per il contingente di Polizia Penitenziaria della Giustizia Minorile, facendo notare come dal 1 gennaio 2014 a ieri gli episodi di aggressione in danno di poliziotti penitenziari, perpetrati da soggetti detenuti, assommavano a 309 per un totale di circa 420 operatori feriti, di cui circa 130 che hanno riportato prognosi superiori ai 7 giorni da tutto ciò ne consegue che le giornate di assenza per malattia della Polpen, derivanti dalle aggressioni assomma a circa 1500 (nel solo 2014 ) per un costo pari a circa 180mila euro - e, posto che ogni aggressione subita da un poliziotto penitenziario nelle prime linee delle frontiere penitenziarie è da considerarsi una aggressione allo Stato, chiosa Maldarizzi, è assolutamente necessario che nei confronti dei detenuti che si siano macchiati di tale violenza  – si adottino misure esemplari, nel pieno rispetto della legge e di ogni garanzia, anche per fungere – conclude Maldarizzi -  da deterrente per tali spiacevoli episodi.


 

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