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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Agricoltura, alberi pieni di frutti. Manca la manodopera

Da oltre due anni è attivo il portale Agrijob di Confagricoltura, un servizio di intermediazione tra domanda e offerta

Secondo le stime di Confagricoltura Emilia-Romagna servono cinque milioni di giornate lavorative per soddisfare il fabbisogno di manodopera nei frutteti della regione. Ma si teme di non trovarla. Chi raccoglie albicocche, pesche e susine in Emilia-Romagna? I frutti ci sono, l'annata, incrociando le dita, pare promettere bene sotto il profilo produttivo nonostante le gelate di aprile, ma mancano le braccia.

L'Emilia-Romagna "fa i conti con la carenza di operai agricoli nel momento clou. Non c'è manodopera a sufficienza per la raccolta della frutta, ora ne manca almeno il 30%- avverte il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini, come riporta l'agenzia Dire - bisogna accorciare i tempi. Chiediamo ai Comuni di aprire dei punti di ascolto dedicati alle persone in difficoltà che sono alla ricerca di un'occupazione, per facilitare l'incrocio tra domanda e offerta".

Diventa sempre più complicato reperire i braccianti, insiste Confagricoltura: è già scattata "l'emergenza nei vivai e nei campi di fragole in raccolta. Dall'Est Europeo arrivano meno lavoratori rispetto al periodo pre-Covid", poichè "profitti più vantaggiosi li hanno spinti infatti verso Germania e Olanda dove le aziende che li assumono beneficiano di sgravi fiscali e contributivi, inoltre il decreto flussi che regola gli ingressi dai paesi extra Ue si sta rivelando uno strumento inefficace poche le quote accordate ai vari territori e troppo lunga l'attesa per i permessi di soggiorno".

Da oltre due anni è attivo il portale Agrijob di Confagricoltura: un servizio di intermediazione riconosciuto dal ministero del Lavoro, che consente a chi cerca occupazione di essere messo in contatto diretto con le aziende della propria provincia e alle imprese di intercettare velocemente i candidati. Ma, spiega Confafricoltura, non tutti riescono ad accedere alla piattaforma perché magari non sanno l'italiano o faticano a compilare la scheda online. Da qui parte il monito di Bonvicini: "Occorre avviare tutte le iniziative possibili e avvicinare chi cerca un impiego, rafforzando le connessioni tra enti pubblici e terzo settore fino a raggiungere le imprese".

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