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Cronaca

Giovani e alcool, la stragrande maggioranza pratica le 'abbuffate' alcooliche

Il fenomeno del 'Binge Drinking' secondo una ricerca di Ausl Bologna interesserebbe 83 ragazzi su 100. L'allarme degli psicologi

Sono sempre più frequenti i campanelli d'allarme sul rapporto dei giovani con l'alcol. Dalla ricerca dell'Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze Patologiche dell'Azienda Usl di Bologna risulta che, su 390 ragazzi e ragazze felsinei tra i 18 e i 29 anni, l'83% fa un uso estremo di alcol, concentrato in un'occasione.

L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna analizza alcuni aspetti del problema, per comprenderlo e individuare i mezzi che possano aiutare ad arginarlo. Denominato fino a qualche tempo fa "Binge Drinking", recentemente e più propriamente ribattezzato "Heavy Episodic Drinking" (HED), il fenomeno ormai riguarda la stragrande maggioranza degli adolescenti e dei giovani adulti.

L'abbuffata alcolica è, infatti, molto comune soprattutto nella fascia di età di passaggio alla maturità, e questo è anche uno dei motivi che la rende pericolosa: le abitudini contratte in questa fase della vita possono perdurare a lungo, con il rischio di sviluppare una dipendenza cronica. "Paradossalmente -scrivono gli psicologi- la relativa saltuarietà del comportamento legato alle abbuffate alcoliche è un aspetto che può aumentarne la pericolosità. Perché, dato l'uso non quotidiano - ma eccessivo - di alcol, i giovani tendono ad autogiustificare il proprio atteggiamento, considerandolo, appunto, occasionale e di poco conto. Tendenzialmente, l'abuso di alcol si concentra nei fine settimana e nei contesti di svago (discoteche, feste, pub e simili), ma benché non sia un consumo regolare può comunque diventare cronico col tempo.

Anche senza degenerare in alcolismo vero e proprio, l'Heavy Episodic Drinking ripetuto può avere comunque conseguenze psicologiche e sociali. Lo stato di alterazione portato da un'abbuffata alcolica può causare una difficoltà nel gestire gli impulsi e le relazioni affettive, familiari e sessuali. Ansia e tendenza alla depressione e all'aggressività sono alcuni possibili sintomi: diviene difficile governare la rabbia. I problemi aumentano dove ci siano particolari situazioni di fragilità, con una condizione psicopatologica preesistente che può peggiorare se le viene affiancato l'alcol.

Una delle risposte a questo e altri disagi giovanili è l'inclusione: lo sviluppo di attività cooperative e partecipative, nella scuola e negli altri luoghi di aggregazione, non solo è uno degli antidoti migliori alla solitudine, che spesso nasce dalle difficoltà relazionali- concludono- ma anche è un importante fattore che consente la costruzione di una identità matura". (Dire)

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