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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Navile

Femminicidio, al Navile una panchina rossa in memoria di Alessandra Matteuzzi

Scelti giorno e luogo simbolici per lanciare l'iniziativa in ricordo della 56enne barbaramente uccisa sotto casa

Da oggi al Navile c'è una panchina rossa che ricorda Alessandra Matteuzzi, barbaramente uccisa sotto casa. Ritenuto colpevole del suo assassinio è l'ex compagno, Giovanni Padovani,  calciatore dilettante, che la donna aveva denunciato per stalking.

Sono dunque stati scelti giorno e luogo simbolici per lanciare l'iniziativa in ricordo. L'inaugurazione della panchina è infatti avvenuta stamane, proprio nella Giornata contro la violenza sulle donne, e nel parco Zaniboni, in via dell'Arcoveggio, ovvero nelle vicinanze della casa dove abitava la 56 anni. 

Alla cerimonia hanno partecipano il sindaco Matteo Lepore,  la presidente del Quartiere Navile Federica Mazzoni e i familiari di Alessandra.  

L'abbraccio di Bologna a Sandra, la famiglia: "La vostra solidarietà ci dà la forza" | VIDEO 

Le parole dei famigliari di Alessandra

"Alessandra, La tua storia fa rumore. Resterai sempre nei nostri cuori", recita il messaggio che accompagna i fiori posati sulla panchina dalla sorella Stefania, in lacrime. "In memoria di Alessandra, vittima di femminicidio, perché nessuna donna subisca mai più violenza", c'è scritto sulla targa con la firma del quartiere Navile, dalla città di Bologna e dalla famiglia Matteuzzi. "Non ti dimenticherò", si legge su una lettera lasciata da una donna. "Il nostro è un grazie che arriva davvero dal profondo del cuore", dice Andrea Matteuzzi, cugino di Alessandra, parlando a nome dei familiari e in particolare di Stefania e della madre, che non ha potuto partecipare alla cerimonia. "Per noi tutti- continua Matteuzzi- solidarietà è una parola che riempie e dà una dimostrazione concreta di cos'è questa città, questo quartiere, questo popolo". Questa solidarietà testimonia "una grande forza di tutta la città" ed è in grado di "dare a tutti noi una forza maggiore, nonostante le difficoltà enormi che ci sono", aggiunge Matteuzzi, sottolineando che il messaggio veicolato dalla panchina è "per Alessandra e per tutte le donne, in questa giornata ma anche tutti i giorni". Il femminicidio di Matteuzzi "è un fatto dolorisissimo e indelebile nella storia non solo della vostra famiglia ma di tutta la comunità", afferma Federica Mazzoni, presidente del Navile. Con la panchina rossa "ricordiamo una nostra cittadina, una donna libera, una donna della nostra comunità. Lo facciamo- sottolinea Mazzoni- per lei e per tutte le donne, per decostruire gli stereotipi, per attaccare e contrastare chiunque pensa che ci sia un modello giusto di vivere la propria vita e di essere donne".

Lepore:"Mantere alta l'attenzione"

Al Navile "da oggi abbiamo un presidio attorno al quale ci potremo ritrovare- dichiara il sindaco Matteo Lepore- ogni volta che avremo bisogni di riflettere, di mobilitarci e di lavorare insieme per far sì che accadano sempre meno episodi gravi come questo, fino ad avere parità piena di opportunità e di rispetto tra uomini e donne". Se oggi "scopriamo questa panchina, non la prima purtroppo- continua Lepore- lo facciamo perché vogliamo continuare a mantere alta l'attenzione, insieme come istituzioni e come comunità". In particolare, "dobbiamo lavorare assieme affinché ogni denuncia e ogni segnalazione vengano raccolte e prese sul serio- rimarca il sindaco- perché non ci siano donne che non vengono ascoltate e credute. Bisogna sempre andare a vedere e capire, promuovere il Codice rosso e i servizi di supporto alle persone, dalla salute mentale ai supporti psicologici". Così come "dobbiamo mettere maggiori risorse per far sì che le donne che escono da percorsi di violenza possano essere in sicurezza", aggiunge Lepore. In questo percorso, per Lepore è stata "molto importante" la fiaccolata in memoria di Matteuzzi promossa dopo la sua uccisione: "Ha risvegliato le coscienze di tante e di tanti, da quel giorno ho notato in diversi luoghi un maggior impegno e una maggiore attenzione".

Omicidio efferato e la denuncia per stalking che non è bastata

Secondo quanto ricostruito , la donna è stata aggredita sotto casa al rientro. Padovani - arrestato per omicidio aggravato - l'avrebbe aspettata nell'area cortiliva dirimpetto all'ingresso nel condominio, per poi colpirla più volte, anche con un martello che lo stesso aveva portato con sé. Un omicidio efferato, perpetrato con una raffica di colpi, al volto e al corpo.  

L'ennesimo femminicidio che ha fatto discutere perché la vittima aveva sporto denuncia per stalking nei confronti dell'ex compagno. Per questo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, aveva chiesto accertamenti. Per il Procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, invece "era stato fatto il possibile" e non si sarebbe tratta di un caso di malagiustizia.

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