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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Pianoro

Alice, l'addio di papà Valerio: 'Ora insegna come si gestisce il Paradiso'

Con voce rotta ricorda Alice, attraverso l'amore per il suo lavoro. Nessuna parola di rabbia, nè pensiero per chi l'ha uccisa. Infine racconta l'unica consolazione possibile per un genitore, aver visto la figlia andarsene felice

"Ora Alice fai capire anche a loro come si gestisce il Paradiso''. Queste le parole - rivolte dal papà Valerio - che hanno chiuso la toccante cerimonia religiosa che ha accompagnato ieri l'ultimo viaggio di Alice Gruppioni, la giovane neosposina bolognese falciata e uccisa in viaggio di nozze - in California - da un pirata della strada. In modo assurdo (video: auto piomba su folla). 

Un bagno di folla, nonostante il caldo sfiancante. Fiori e lacrime. Tanta commozione, dolore e incredulità nell'aria, durante i funerali, ieri pomeriggio a Pianoro, dove la giovane viveva. Ricordata come una ragazza solare e piena di vita dai suoi cari, da tutti è stata anche sottolineata la dedizione al suo lavoro, presso l'azienda di famiglia, la Sira Group, dove Alice lavorava dall'età di 19 anni. E proprio all'amore e all'impegno profuso nel suo lavoro che il papà della giovane ha voluto fare riferimento al termine della messa.  "In questi giorni - ha detto papà Valerio con voce rotta - ''abbiamo sperato tutti di essere in un film dal titolo 'Il paradiso può attendere', che il destino potesse cambiare, che tu tornassi. Non ci sono parole per spiegare quello che é successo, tristezza e sgomento si possono solo scrivere su un pezzo di carta indelebile. Come sarai tu, Alicina, incancellabile. Questi anni sono stati meravigliosi per la tua famiglia e la tua azienda, la tua Sira''.  ''Lassù - ha concluso Gruppioni - non hai trovato nulla di nuovo perché qui grazie a tuo padre e a tua madre, alle tue sorelle e al grande amore di Christian hai vissuto la tua grande favola e, anche se per poco tempo, il tuo Paradiso''.

Funerali Alice: bagno di folla e commozione per l'ultimo viaggio

LA RABBIA. Alla commozione e al dolore, ieri, si è aggiunto anche un forte sentimento di rabbia. Comprensibile. Un destino quello toccato ad Alice incomprensibile, che reclama giustizia, come si sfoga la zia della giovane, Katia Gruppioni: ''Tu la vedi andar via, poi non la vedi tornare più, perché è andata in un paese dove un matto, un alienato, un disgraziato (Nathan Campbell ndr, l'uomo che ha investito la giovane) prende la macchina per andare fuori a ammazzare qualcuno ed ammazza tua figlia''. Quindi la richiesta che la legge, almeno quella, renda giustizia alla giovane così assurdamente strappata alla vita:  ''mi aspettavo di riaverla indietro. Ma visto che non è così, vogliamo giustizia''.

Alice: la camera ardente in Sira Group

Alice è tornata a casa

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