Alice Gruppioni: a processo il pirata che la uccise in viaggio di nozze
"Giustizia in nome di Alice. Il 3 agosto 2013 il mondo ha perso una splendida persona". Le parole della zia di Kartia riportate da diversi media americani. Udienza preliminare del processo a Nathan Campbell, accusato dell'omicidio
"Stiamo cercando giustizia in nome di Alice. Il 3 agosto 2013 il mondo ha perso una splendida persona. Nessuno ce la potrà restituire, ma c'è qualcosa che vogliamo: giustizia".
Le parole della zia di Alice Gruppioni, Katia, riportate da diversi media americani.
L'imprenditrice era ieri a Los Angeles per partecipare all'avvio dell'udienza preliminare del processo a Nathan Campbell, 38 anni, accusato dell'omicidio della nipote, giovane donna di Pianoro, morta travolta da un'auto durante il viaggio di nozze in California, sulla passeggiata di Venice Beach.
In udienza, riferiscono sempre i media statunitensi, sono stati sentiti diversi testimoni della scena. "Pensavo stessero girando un film", ha raccontato alla corte una donna britannica di 33 anni, Katriye Marshall, anche lei urtata dalla Dodge guidata da Campbell: furono 16 le persone ferite.
"Ho pensato che qualcuno avesse perso il controllo di un'auto, ma quando l'ho vista arrivare verso di noi ho capito che non si trattava di un incidente", è riportato invece nella testimonianza di Shane Nelson. Il giudice dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio Campbell, che si è dichiarato non colpevole.
ALICE. Un'auto pirata invase la passerella pedonale sul lungomare travolgendo la giovane donna, negli Stati Uniti con suo marito, in viaggio di nozze. Aveva 32 anni ed era una delle tre figlie di Valerio Gruppioni, ex vicepresidente del Bologna agli inizi degli anni 90 e presidente della Sira Group, azienda produttrice di radiatori, dove Alice lavorava.
