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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Animali domestici, cani in forte aumento: "Servono più aree di sgambamento"

Quasi raddoppiati negli ultimi tre anni, mentre le aree dedicate sono sotto la media

Sono in aumento a Bologna gli animali domestici e in particolare proprio i cani, ma per contro nei parchi sono poche le aree dedicate a fare correre (sgambare) gli amici a quattro zampe.

Se ne è parlato in commissione in Comune e a esordire sul tema è stata la Maria Cristina Zambon, che gestisce il servizio anagrafe: "Solo negli ultimi tre anni ne abbiamo iscritti quasi 20mila e oggi ne abbiamo nell'ordine dei 33-34mila".

Oggetto della discussione è la modifica del regolamento sulla tutela della fauma urbana, che risale al 2009 ed è in corso di aggiornamento, come per esempio l'obbligo di portare il cane al guinzaglio e avere sempre al seguito la museruola, in caso di necessità.

Restano, però, da affrontare molti altri temi. Un bel po' li mette in fila il presidente della Consulta per la tutela degli animali e degli habitat, Maurizio Pianazzi.

Tra questi c'è il tema delle aree di sgambamento, che per la Consulta sono poche: a Bologna una ogni 16mila abitanti, riferisce Pianazzi, cioè "esattamente la metà" rispetto alle media di altre città come Padova, Firenze, Reggio, Modena o Milano.

Toccherà all'assessore con delega Diritti e benessere degli animali, Elena Gaggioli, tirare le fila per portare a compimento la revisione del Regolamento, partendo dal presupposto che con le associazioni interessate "il dialogo è continuo e costante".

Per quanto riguarda le aree di sgambamento, sicuramente il centro storico "è più in difficoltà", segnala Gaggioli, perché lì si registra il maggior aumento di cani nelle famiglie e al contempo la situazione urbanistica "è più complicata".

In ogni caso, "stiamo lavorando per promuovere l'installazione di nuove aree", riferisce l'assessore, assicurando anche un'attenzione sul tema dei cani più piccoli e della presenza di fontanelle. Gaggioli frena invece sull'idea di aprire una "black list" di proprietari che maltrattano gli animali, per evitare che possano adottarne altri. (Dire)

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