Blitz animalisti alla Segafredo: nel mirino il ciclista che ha ucciso il gatto con la carabina | VIDEO
Chiedono di non reintegrare Tiberi nella squadra dopo il brutto episodio
Uno striscione contro Antonio Tiberi, ma rivolto all'azienda che fa parte della Treck-Segafredo. Nella serata di ieri, militanti del Movimento Centopercentoanimalisti, hanno preso di mira la sede della "Segafredo" in via Puccini, a Rastigliano.
All'azienda chiedono di non reintegrare il ciclista nella squadra dopo il caso dell'uccisione di un animale e per il quale in questi giorni sono arrivate le scuse: l'uomo infatti aveva sparato alla testa, uccidendolo, il gatto di un Ministro della Repubblica di San Marino, dove risiede. La promessa del ciclismo italiano (un oro mondiale quando era juniores) stava provando una carabina dalla finestra della sua abitazione e ha centrato il malcapitato felino che era di proprietà di Federico Pedini Amati, ministro del Turismo.
Prima sospensione dalla sua squadra - Trek-Segafredo, appunto, poi la rinuncia forzata al Trofeo Laigueglia 2023, alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Torino. Il corridore, inoltre, dovrà pagare una multa di 4.000 euro per il gesto.
"E' stato processato e multato con tempestività e severità maggiori di come sarebbe successo in Italia - scrivono gli attivisti - Solo ora però dà voce al proprio pentimento in pubblico, e questo per due motivi: il primo, rischia di perdere la residenza provvisoria a San Marino, e i relativi benefici fiscali. Il secondo, è in forse la sua permanenza nella società ciclistica (Treck-Segafredo). Cosa logica, dato che sarebbe una pessima pubblicità".
Il Movimento però ha altri dubbi: "Ammazzare sul colpo un Gatto con una carabina ad aria da 50 metri di distanza, sembra abbastanza improbabile. Forse il colpo è stato sparato da molto più vicino? Comunque sia, ora Tiberi piange e si dice pentito. Chiede perdono: a chi? al Gatto? Non crediamo al suo pentimento interessato, e chiediamo alla Segafredo di non reintegrarlo nella squadra. Essere sportivi non è solo questione di muscoli".