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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Annamaria Franzoni, nuova perizia psichiatrica: 'Disperazione per la doppia ingiustizia'

"Doppia ingiustizia: la morte violenta del figlio e la condanna per un atto che non ha compiuto". Lo riferisce la relazione del carcere che non soddisfa i giudici e che sottolineano come le consulenze psichiatriche sono state redatte in "un'epoca oramai remota, 7 e 10 anni"

Annamaria Franzoni "ha manifestato sentimenti di angoscia e disperazione per aver subito una doppia ingiustizia: la morte violenta del figlio e la condanna per un atto che non ha compiuto". Lo riferisce la relazione di osservazione del carcere di Bologna, secondo quanto si legge nell'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che ha disposto una perizia psichiatrica per valutare il pericolo di recidiva. La relazione viene ritenuta insufficiente dai giudici per valutare la richiesta di detenzione domiciliare speciale.

LA RELAZIONE. La relazione di osservazione del carcere, scrive il collegio presieduto dal presidente del tribunale, Francesco Maisto, "non appare assolutamente illuminante sul punto dell'analisi della personalità della condannata, tanto che vi si afferma esplicitamente come sia stato privilegiato l'aspetto trattamentale rispetto a quello dell'osservazione personologica". La relazione "evidenzia quasi esclusivamente le notevoli difficoltà incontrate dalla detenuta (condannata a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele a Cogne nel 2002, ndr), sin dall'inizio della carcerazione". Ma il lavoro dell'esperto viene delimitato, "come esplicitato nella relazione 'al cercare di adattare la donna, che tuttora presenta sentimenti di tristezza, di rabbia e di timore per il futuro alla realtà detentiva ed alla nuova realtà personale e familiare'".

NUOVA PERIZIA. Sulla personalità, rilevano i giudici, "nulla o quasi viene detto che possa supportare il giudizio prognostico" sul pericolo di recidiva, "fermandosi gli esperti penitenziari alla proclamazione di innocenza". E' necessaria poi una nuova perizia anche perché le consulenze psichiatriche disposte in precedenza "se pur contenenti importanti analisi sulla personalità" di Franzoni, sono state redatte in "un'epoca oramai remota, essendo trascorsi già sette anni dalla stesura di quella del secondo grado e oltre dieci da quella del primo grado di giudizio". Il tribunale ha anche dedicato spazio all'ammissibilità dell'istanza di Franzoni, che ha chiesto la detenzione domiciliare speciale per assistere il figlio minore. Il parametro normativo consistente nell'essere la condannata madre di prole di età inferiore ai 10 anni "sussiste in quanto, all'atto della proposizione dell'istanza, il 10 giugno 2012, il figlio minore della Franzoni non aveva ancora compiuto i 10 anni di età. E non potrebbe, peraltro, concludersi oggi per la inammissibilità"; così come sussiste il requisito dell'espiazione di almeno un terzo della pena; inoltre la pena accessoria applicata alla sentenza di condanna è stata qualificata da un'ordinanza della Corte di assise di appello come sospensione della potestà genitoriale per 16 anni. Sotto questo profilo, dunque, "non sussiste ostatività".

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