Franzoni, Niente permessi premio. Il Tribunale rimbalza la richiesta
Dovrà rimanere in cella, nessuna possibilità di far visita ai figli e il marito. Così il Tribunale di Bologna ha respinto per la seconda volta la richiesta dei legali che lamentano: "Ci sono requisiti"
Se i legali di Annamaria Franzoni lamentano: "Ci sono i requisiti" per concederle permessi premio, Il Tribunale di Bologna rimbalza la richiesta. Per la seconda volta. La mamma del piccolo Samuele, straziato nel suo appartamento a Cogne, finirà di scontare la sua condanna a 16 anni per la morte del figlio, SENZA intermezzi alla normale vita carceraria.
Nessuna libertà, neppure saltuaria, per poter riabbracciare i figli e il marito, come la Franzoni aveva chiesto.
Il Tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai suoi legali contro la decisione del magistrato di respingere la richiesta di permessi premio.
Secondo i giudici, in base al regolamento, quando la condanna è per omicidio volontario si possono avere i permessi solo una volta espiata metà della pena. Secondo i difensori, avv.Paola Savio e Lorenzo Imperato, però dai 16 anni diventati definitivi nel maggio 2008 vanno tolti i tre del'indulto dell'estate 2006 (applicabile per i reati commessi prima del 2 maggio 2006), oltre allo sconto di 45 giorni per ogni sei mesi scontati, in caso di buona condotta
Franzoni, detenuta a Bologna dal 2008, ha però in passato usufruito di un permesso per i funerali del suocero il 31 agosto 2010.