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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Benedetto Val di Sambro / Via S. Cristina

La Franzoni fa la spesa a Santa Cristina di Ripoli: per lei permesso premio di 5 giorni

Reclusa alla Dozza per l'omicidio del piccolo Samuele, la Franzoni è stata vista nel suo paese di origine, nel territorio di San Benedetto Val di Sambro

Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni di reclusione per l'omicidio del figlio Samuele Lorenzi, è stata vista nel paese di Santa Cristina di Ripoli (San Benedetto Val di Sambro): sarebbe andata a casa, nel borghetto appenninico, per alcuni giorni. La circostanza è stata confermata da fonte attendibile: dopo cinque anni e mezzo di carcere, la Franzoni è dunque tornata a casa, grazie a un permesso premio che le ha consentito di passare cinque giorni con il marito e i figli, fra le mura domestiche. Ieri, faceva la spesa in un supermercato con il coniuge e uno dei bambini.

Alla Franzoni il magistrato di Sorveglianza ha concesso un permesso premio. Si tratta di quei permessi regolati dall'articolo 30 ter dell'ordinamento penitenziario, che consente ai detenuti di coltivare interessi affettivi, culturali e di lavoro. La decisione è stata presa sulla base della relazione del Gruppo di osservazione e trattamento (Got) che fa una sorta di 'diagnosi' sul detenuto. A quanto si apprende, il caso specifico della Franzoni non è diverso da quello di altri detenuti.

UN MESE FA LA PRIMA USCITA PER RECARSI AL LAVORO. Circa un mese fa, la Franzoni, detenuta nel carcere della Dozza per l'omicidio del figlio Samuele, aveva cominciato il suo lavoro esterno presso la struttura Sant'Antonio da Padova, come le è stato concesso, attraverso l’art. 21 dell’ordinamento penitenziario, che da' la possibilità ai detenuti di lavorare e svolgere attività di formazione o volontariato all’esterno.

In più di una occasione, nel 2011 e nel 2012, la donna aveva già chiesto permessi premio per stare vicina ai familiari, ma le richieste erano sempre state negate, come anche quella di poter scontare agli arresti domiciliari il residuo della pena, per assistere i figli. I rifiuti erano motivati dalla gravità del reato commesso e dalle regole dell'ordinamento penitenziario per i detenuti pericolosi (come chi viene condannato per mafia e terrorismo), che devono aspettare di aver scontato in carcere almeno metà della pena prima di potere usufruire di permessi.

Ad Anna Maria Franzoni era stato concesso in passato solo un permesso, il 31 agosto 2010, per consentirle di essere presente al funerale del suocero, Mario Lorenzi, che le era stato a lungo vicino nella sua battaglia giudiziaria, e a cui la donna era particolarmente legata. Nei prossimi mesi invece il tribunale di Sorveglianza di Bologna dovrà nuovamente pronunciarsi sulla richiesta di detenzione domiciliare, per assistere uno dei figli, che la difesa della donna aveva già avanzato l'anno scorso. Richiesta cui la sorveglianza bolognese aveva detto no. Poi, però, a giugno la Prima Sezione della Cassazione ha accolto per una questione procedurale il ricorso della difesa contro l'ordinanza del Presidente del Tribunale di Sorveglianza.


 

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