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Cronaca

Antenna 5G, il comune di Bologna vince al Tar contro installazione

Si trattava di una rimodulazione di una antena esistente conle nuove frequenze

Il Comune di Bologna dice "no" alla riconfigurazione di alcune antenne di telefonia in chiave 5G e il Tar, di fronte al ricorso presentato dall'operatore, cioè Iliad, dà ragione all'amministrazione.

Lo riferisce l'assessore comunale alle Attività produttive, Marco Lombardo, intervenendo alla riunione della Conferenza metropolitana dei sindaci che sancisce l'avvio dei lavori del Tavolo di concertazione sul 5G annunciato la scorsa settimana dall'Ufficio di presidenza di Palazzo Malvezzi.

Alla Conferenza, presieduta dal sindaco Virginio Merola, partecipano i sindaci dell'area metropolitana e i tecnici di Arpae, Ausl, Lepida e Istituto Ramazzini. Non c'è la sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti, che ha firmato un'ordinanza che sospende l'installazione di nuovi impianti e su questo ha ampiamente duellato con Merola e Lombardo.

Per l'amministrazione di San Lazzaro partecipa l'assessore all'Innovazione tecnologica, Michele Cristoni. "E' infondata l'idea che l'aumento del numero di antenne 5G determini un aumento dell'esposizione ai campi elettromagnetici", sottolinea Lombardo nella relazione introduttiva, ricordando che il Comune di Bologna già da mesi ha attivato un tavolo di concertazione ed è proprio questo strumento che, ora, sarà esteso a livello provinciale.

Intanto, proprio Bologna "è l'unica amministrazione- aggiunge Lombardo- che ha espresso il diniego all'installazione di antenne 5G e non parlo di sospensioni in attesa di un parere del Governo", come per l'appunto ha fatto Conti.

Inoltre, nei giorni scorsi è arrivata "una sentenza del Tar che conferma il diniego espresso dal Comune davanti all'opposizione di un operatore telefonico, Iliad, confermando che la nostra impostazione è quella che può effettivamente produrre delle misure". Al contrario, "eventuali divieti generalizzati o moratorie, usando un termine più giornalistico- continua Lombardo- sono state già valutate dagli organi giurisprudenziali, in particolare il Consiglio di Stato, come contrarie alle normative europee".

L'assessore spiega poi che il recente pronunciamento del Tar, in particolare, non riguarda la possibilità di installare nuovi impianti bensì alcune antenne già presenti che Iliad ha chiesto di riconfigurare con la terza generazione del 5G, per l'uso della frequenza a 700Mhz. (Pam/ Dire)

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