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Cronaca

Antenne 5G, la città metropolitana ammonisce: "Niente allarme, sindaci non cedano"

L'ufficio guidato da Merola ritorna di fatto sul 'caso' di San Lazzaro, dove la sindaca renziana Isabella Conti ha proibito l'installazione di antenne della rete superveloce. Verso un tavolo metropolitano di monitoraggio

Sul 5G "non c'è nessun allarme in corso. Gli allarmi li certifica l'Istituto superiore di sanità (Iss), non il singolo sindaco. L'Iss ha appena completato uno studio che definisce come 'non necessarie modifiche sostanziali agli standard internazionali di prevenzione'. Non possiamo creare disorientamento nei cittadini andando in ordine sparso su questi temi".

E' il richiamo firmato dall'Ufficio di presidenza della Città metropolitana di Bologna, che si è riunito decidendo di istituire un tavolo di monitoraggio metropolitano sul 5G. L'Ufficio è presieduto dal sindaco metropolitano Virginio Merola ed è composto dai presidenti delle sette Unioni di Comuni: Manuela Sangiorgi (Imola) per il Nuovo Circondario imolese, Maurizio Fabbri (Castiglione dei Pepoli) per l'Appennino, Claudio Pezzoli (San Pietro in Casale) per l'area Reno-Galliera, Massimo Bosso (Casalecchio) per le Valli del Reno, Lavino e Samoggia, Barbara Panzacchi (Monghidoro) per la zona Savena-Idice, Alessandro Ricci (Granarolo) per le Terre di Pianura, Marco Martelli (Crevalcore) per le Terre d'Acqua. Nell'Ufficio di presidenza di Palazzo Malvezzi non è rappresentata la sindaca Isabella Conti, perché San Lazzaro non aderisce ad un'Unione di Comuni.

Tornando all'incontro di oggi, la Città metropolitana in una nota spiega che hanno partecipato anche due assessori del Comune di Bologna (Marco Lombardo e Giuliano Barigazzi), Paolo Pandolfi dell'Ausl e Gianluca Mazzini di Lepida. Palazzo Malvezzi ricorda che la scorsa estate nel capoluogo è nato un Tavolo permanente sul 5G con Ausl, Arpae, Istituto Ramazzini, operatori telefonici, comitati di cittadini e Soprintendenza.

Il Tavolo è nato "per mettere a disposizione della cittadinanza- continua la nota un patrimonio di conoscenza comune rispetto a questo tema, non minimizzando da un lato i possibili rischi sulla salute ed evitando dall'altro allarmismi non giustificati": ora questo strumento "diventerà metropolitano allo scopo di allineare Comuni e strutture tecniche (Arpae, Suap etc) coinvolti nell'iter autorizzativo delle antenne 5G".

L'Ufficio di presidenza ha poi condiviso la dichiarazione in cui si sottolinea che i sindaci non possono procedere "in ordine sparso" su questo tema. I tecnici presenti oggi "ci hanno spiegato chiaramente- continua la dichiarazione- che il limite di legge di sei volt-metro è il medesimo delle tecnologie precedenti già in funzione (peraltro molto più basso del resto d'Europa).

Quindi l'eventuale aumento delle antenne non porterebbe ad un aumento dell'esposizione massima per la quale c'è appunto questo limite di legge". Inoltre, "siamo ancora alla legge Gasparri del 2003- rimarcano i sindaci- che riconosce le radiofrequenze come servizio pubblico. I Comuni non possono quindi interdire su tutto il territorio comunale l'esercizio di questa funzione (come affermato da numerose sentenze del Tar e Consiglio di Stato) se i limiti di legge vengono rispettati".

Infine, diversi studi scientifici affrontano il tema "e tutti concludono che non sono necessarie modifiche dei limiti previsti attualmente", sottolineano i sindaci. A Palazzo Malvezzi discuterà ancora di questi argomenti l'8 novembre: per quella data è stata infatti convocata una riunione ad hoc della Conferenza metropolitana, che è composta da tutti i sindaci dei Comuni compresi nel territorio bolognese. (Pam/ Dire)

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