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Antimafia, il capo DIA Vallone: "Bologna diventa centro operativo: più uomini e più mezzi"| FOTO e VIDEO

Tappa in città per "Antimafia itinerante", la mostra sui 30 anni della Direzione Investigativa Antimafia. Oggi la presentazione nella Prefettura alla presenza del direttore nazionale della DIA Maurizio Vallon. Il 31 marzo arriva la ministra Lamorgese

Tappa in città per "Antimafia itinerante", la mostra sui trent’anni della Direzione Investigativa Antimafia che ripercorre le operazioni e le indagini più di rilievo.

Oggi la presentazione alla stampa e alle scolaresche, a Palazzo Caprara Montpensier, sede della Prefettura di Bologna alla presenza del direttore nazionale della DIA Maurizio Vallone, di tutti i rappresenti delle forze dell'ordine cittadine, del questore Isabella Fusiello e del sindaco Matteo Lepore che a Palazzo D'Accursio, in tema di lotta alla criminalità organizzata, può contare sui nuovi assessorati legalità, lotta alle mafie e trasparenza

Il 31 marzo, invece, alle ore 10, a Bologna arriverà il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che inaugurerà la
mostra alla presenza del capo della Polizia, Lamberto Giannini, del prefetto di Bologna, Attilio Visconti, del procuratore Giuseppe Amato, del Direttore della D.I.A., Maurizio Vallone e delle autorità civili e militari. Alle ore 10:30, presso il “Salone della Guardia” della Prefettura di Bologna si terrà il convegno dal titolo “Mafie ed appalti: la prevenzione antimafia”. 

"Le mafie oggi hanno un approccio più subdolo, ma sono altrettanto pericolose, se non di più  perchè hanno una maggiore capacità economica - ha detto ai cronisti Maurizio Vallone, questa mostra insegna che - è possibile sconfiggerle ed arrestare i capi mafiosi, sequestrare i patrimoni e realizzare una cooperazione internazionale più efficace". 

In Emilia-Romagna le mafie sono "purtroppo una consolidata tradizione, da più di 30 anni, le forze dell'ordine sono attrezzate, la DIA è presente da molti anni, a Bologna stiamo potenziando in questi giorni quella che era la sezione operativa - anticipa il capo della DIA - che diventerà centro operativo per l'Emilia-Romagna e le Marche - quindi - più uomini, più mezzi e più autonomia". 

"Antimafia itinerante": la mostra fa tappa a Bologna

La città "viene quindi innalzata di livello. Ci sarà un colonnello a dirigerla, ci saranno più uomini e più mezzi a disposizione delle Prefetture per le attività di prevenzione anti-mafia e dell'autorità giudiziaria per le attività investigative. Speriamo in prospettiva- confida il direttore Dia- di arrivare al raddoppio di questa sezione, stiamo lavorando con i comandi generali di Guardia di finanza, Carabinieri e dipartimento della Pubblica sicurezza per far arrivare in breve tempo un numero significativo di personale" spiega Vallone "abbiamo fatto arrivare un colonnello della Guardia di finanza e un vicequestore della Polizia particolarmente esperto nel contrasto alla 'ndrangheta, che proviene dalla Squadra mobile di Reggio Calabria di cui è dirigente. E stanno arrivando anche tre-quattro ispettori e marescialli particolarmente qualificati nell'attività di prevenzione e repressione. Dai primi anni '90: dalla camorra dei Casalesi a quella napoletana, dalla 'ndrangheta calabrese a Cosa Nostra, tutti- rimarca il direttore della Dia- sono presenti in queste zone. Le indagini dell'autorità giudiziaria hanno consentito di disvelare un intero tessuto di connivenze in questo territorio, ma oggi abbiamo anche nuove sfide. Le mafie straniere sono presenti, qui come in tutti gli altri territori nazionali, e anche in questa regione. Lavorano non in contrapposizione con le mafie tradizionali, ma in perfetta collaborazione".

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Chi è Maurizio Vallone

Nato a Napoli il 17 ottobre 1960. E’ laureato in giurisprudenza con lode nel dicembre 1983 presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli.

Vincitore di concorso pubblico nell’anno 1987 per la qualifica di Vice Commissario della P.S. in prova. Il 2.8.1988 viene assegnato alla Questura di Roma e presta servizio presso il Centro Operativo Telecomunicazioni.
Nel febbraio 1989 viene assegnato al Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale – Nucleo Centrale Anticrimine. Specializzato in Criminalità Economica ed Informatica presso la Scuola Superiore Reiss Romoli dell’Aquila, viene nominato responsabile della Sezione Criminalità informatica del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. In tale veste svolge numerose attività investigative sui crimini informatici e partecipa, come rappresentante dell’Italia, al Comitato bilaterale Italia – Usa sui crimini informatici ed al Comitato Europeo Interpol sulla criminalità informatica. Svolge dal 1989 al 1993 indagini sulla Mafia siciliana giungendo alla cattura di importanti latitanti mafiosi ed alla disarticolazione delle famiglie mafiose Madonia – Galatolo ed all’arresto dei responsabili dell’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi. Il 1.9.1993 viene assegnato al Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli dove avvia le attività investigative culminate nell’Operazione Spartacus sul clan dei Casalesi. In data 19.2.1997 viene assegnato, come Vice Dirigente, alla Squadra Mobile di Napoli dove dirige le Sezioni Criminalità Economica, Antiestorsione e, da ultimo, la Sezione Criminalità Organizzata.

Il 12.6.2004 viene nominato Dirigente dell’ufficio di Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Fiumicino.

In data 4.12.2008 viene nominato Dirigente del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli.

In data 4.8.2013 viene nominato Direttore del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.

In data 26 marzo 2019 viene nominato Questore di Reggio Calabria. (fonte: DIA)

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