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Anziano trovato morto in casa: parte indagine, donna in arresto per furto

Dal tossicologico è emerso che l’uomo aveva assunto medicinali con effetti sonniferi: l’ipotesi sul tavolo è che gli siano stati somministrati per depredarlo; ancora da acclarare se ne abbiamo provocato anche il decesso

Il rinvenimento di un anziano trovato morto nel suo appartamento nel centro di Bologna ha portato la polizia , dopo lunghe indagini , al fermo di una donna. L’arrestata ora dovrà rispondere di furto in appartamento e prelievo indebito di carte di pagamento .

Procediamo per gradi. Lo scorso 18 Aprile la Squadra Mobile interveniva in un appartamento del centro cittadino a seguito di segnalazione inerente il decesso di un anziano signore, rinvenuto cadavere. Nell’occasione il cancello esterno della porta di ingresso era stato trovato aperto, elemento sospetto a dire dei familiari dell’anziano deceduto. 

Un accurato sopralluogo alla presenza dei parenti aveva consentito di acclarare la mancanza del cellulare e del portafoglio, nonchè la presenza sul letto matrimoniale di un indumento femminile e di una coppia di bicchieri nel salone nonostante il signore vivesse da solo .

La morte a dire del medico legale doveva risalire a 24/ 48 ore precedenti la constatazione del decesso da parte delle forze dell’ordine.Sommando i vari indizi, e unendoli ad alcune dichiarazioni raccolte, gli investigatori hanno così ipotizzato  che l’anziana vittima avesse avuto un incontro con una donna.

Una accurata analisi dei tabulati telefonici del cellulare mancante della vittima ha poi confermato una serie di contatti telefonici avuti in particolare il 16 aprile con una giovane meretrice rumena, di cui sono poi state rilevate alcune impronte latenti all’interno dell’appartamento. Attraverso una analisi dei sistemi di videosorveglianza, inoltre, i poliziotti hanno poi appreso che la giovane, dal 16 sino al 18 aprile, si era resa responsabile di svariati prelievi presso sportelli bancomat con la carta dell’anziano deceduto.

Non solo. Nel ricostruire la vicenda, gli agenti riferiscono di un “particolare inquietante emerso dall’analisi tossicologica , da cui è risultato che la vittima aveva assunto amitriptilina, tradozone e promazina sostanze che non rientravano fra i farmaci regolarmente prescritti.”

Allo stato non è dato sapersi in forza delle considerazioni del medico legale se il decesso si sia verificato a causa dell’assunzioni di tali sostanze, fanno sapere dalla Questura, che aggiunge come “il materiale probatorio porta a ritenere che la ragazza abbia deliberatamente fatto assumere in più occasioni medicinali con effetti sonniferi al fine di perseguire l’intento criminale di derubare una persona per la sua età fragile e debole.”

Successive attività investigative svolte dalla Polizia  hanno ieri  portato a rintracciare e trarre in arresto nella città di Novara la ragazza rumena.

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