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Cronaca Anzola dell'Emilia

Anzola, se la pista ciclabile diventa un museo ...

Ad Anzola un percorso ciclo pedonale diventa un museo all'aperto dedicato al campionissimo Fausto Coppi. Particolarissima forma di arredo urbano, è un'opera d'arte ma anche un'installazione didattica

Inaugurata sabato scorso la prima "ciclabile museo":  un percorso ciclo pedonale che da Anzola porta a Lavino, sulle 'orme' del grande ciclista Fausto Coppi.

La via Emilia, nel tratto che collega il centro di Anzola con la frazione di Lavino di Mezzo è costeggiata da questa particolare pista ciclabile, di circa 3 km, realizzata a partire dagli anni ’80 e riqualificata nel 2012. Da un anno, l’Amministrazione comunale caldeggia un progetto che è andato finalmente in porto: dedicare la pista al grande ciclista con l’installazione, lungo il percorso, di 11 pannelli disegnati dall’artista Claudio Pesci che illustrano Coppi con le maglie delle sue innumerevoli vittorie e con testi di note biografiche e sportive.

Questa particolarissima forma di arredo urbano, che è un’opera d’arte ma anche un’installazione didattica, comunque unica nel suo genere, è stata fortemente voluta dal sindaco di Anzola Loris Ropa e dall’Associazione “Fausto e Serse Coppi a Castellania” con sede nel paese natale del campione, in provincia di Alessandria.
Ma perché proprio ad Anzola? “Diverse condizioni favorevoli si sono unite per questa realizzazione – racconta il sindaco Ropa – siamo sulla via Emilia, via storica per il ciclismo, in un territorio ricco di importanti aggregazioni come il Gruppo Ciclistico Anzolese e la società Italia Nuova di Borgo Panigale e poi, in veste di sindaco, ho avuto la fortuna di incontrare due persone eccezionali, Roberto Fiorini anzolese, giornalista sportivo e storico e Claudio Pesci, grafico e pittore con cui allestimmo già nel 2008 una bella mostra dedicata a Fausto Coppi. Per loro tramite ho conosciuto Sergio Vallenzona sindaco di Castellania che ospita la casa natale di Coppi visitata ogni anno da migliaia di persone, e insieme ci ripromettemmo di operare per ricordare il grande ciclista. Ecco fatto, d’ora in avanti tutti i ciclisti e i pedoni che ad ogni ora del giorno percorrono la pista ma anche gli automobilisti di passaggio, potranno soffermarsi a leggere e ammirare le belle tavole di Claudio Pesci “.
 
La pista è un racconto. Sono 11 i pannelli, formato 120 x 180 cm, serigrafati in quadricromia su supporto in alluminio, che costeggiano la pista ciclabile con un racconto pittorico e didascalico che inizia da Anzola centro. Ogni disegno illustra il campione in sella ad una bicicletta ma solo nel primo disegno il velocipede è colorato, negli altri è tratteggiato a matita e basta. E’ l’autore Claudio Pesci a svelare il mistero: “La scelta è un gesto d’affetto per il campione. All’epoca, c’era chi diceva che Coppi diventava bello solo grazie alla bicicletta, in realtà la sua vitalità e la sua bellezza andavano ben oltre le due ruote che calcava.” Le didascalie di ogni pannello raccontano date, vittorie e situazioni legate ad ogni immagine e sono state realizzate da Roberto Fiorini e Gino Bailo, conterraneo ed amico personale di Fausto Coppi che ha superato l’ottantina ma è ancora il suo primo fan.
Pannello 1  Coppi in maglia iridata durante il giro d’onore per la vittoria al campionato del mondo a Lugano nel 1953.
Pannello 2 Maglia verde e rossa della Legnano, la prima maglia da professionista nel 1940.
Pannello 3 Maglia rosa. Coppi alla prima vittoria del Giro d’Italia nel 1940. Ne seguiranno altra quattro.
Pannello 4 Maglia iridata da campione del mondo inseguimento su pista nel 1947 e ‘49 con l’aggiunta, per licenza poetica dell’artista, di un tricolore sulla manica per ricordare anche il medesimo titolo italiano conquistato cinque volte.
Pannello 5 Maglia tricolore di campione italiano su strada. La prima nel 1942.
Pannello 6 Maglia bianco celeste della squadra ”Bianchi”. Con questa maglia, dal 1946 al 1958 ha vinto tutto il possibile.
Pannello 7 Maglia verde con banda bianca e rossa della squadra nazionale italiana al Tour de France nel 1949 poi ’51 e ’52.
Pannello 8 Maglia gialla del Tour de France, nel 1949 e ’52.
Pannello 9 Maglia bianca della squadra “Carpano Coppi” con cui il campione conquista l’ultima vittoria in coppia con Ercole Baldini nel 1956.
Pannello 10 Maglia bianca della squadra “Tricofilina Coppi” di cui Coppi era capitano, 1959.
Pannello 11 Maglia arancione e bianca della squadra “San Pellegrino”con cui Coppi fece delle fotografie ma che non riuscì ad indossare in gara per la sua prematura scomparsa nel 1960.  
 
L’associazione Fausto e Serse Coppi. Costituita in forma ufficiale nel febbraio 1998, di fatto attiva da oltre vent’anni, l’Associazione è la principale custode della memoria e dell’affetto per Fausto Coppi ma anche per il fratello Serse.  Ha sede nel Comune di Castellania per sancire il legame fra i fratelli Coppi ed il loro territorio e promuove, anche in collaborazione con le amministrazioni locali, attività culturali e iniziative di tipo culturale e sportivo.
Per diversi fattori, l’attuale presidente è il bolognese Claudio Pesci che, complice la sua passione, da anni dedica parte della sua arte proprio all’immagine del campionissimo.  E proprio Pesci ha di recente condiviso con gli altri soci,  la grande soddisfazione di avere, dal 2013, fra i soci onorari sia il Presidente Napolitano, che non fa mistero della sua simpatia per il campionissimo, sia Papa Francesco a cui Coppi è ben noto perché il suo paese di origine è vicino a Castellania.  E non c’è da stupirsi: Fausto Coppi è stato annoverato fra le 18 persone che, nel mondo, sono considerate “Icone d’Italia”, persone che hanno rappresentato al meglio la nostra nazione dall’Unità d’Italia in poi.
 
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