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Cronaca

Appennino e imprese nelle aree interne, gli artigiani: "Siamo preoccupati"

Confartigianato chiede più attenzione a queste realtà tramite il suo presidente Davide Servadei

Grido di preoccupazione da parte di Confartigianato, su quelle definite come 'aree interne' della regione, vale a dire l'Appennino e alcuni centri della pianura. Tramite il suo presidente Davide Servadei, l'asso artigiani chiede più attenzione a queste realtà, considerando che nel Pnrr tali aree vengono definite come "significativamente distanti, in termini di tempi di percorrenza, dall'offerta di servizi essenziali".

Secondo i dati, in Emilia-Romagna sono 132 i Comuni classificati in questo modo, pari al 40,2% del totale con un 42,2% di superficie occupata. Inoltre, negli ultimi 10 anni nelle aree interne regionali la componente giovanile si è ridotta del -11,4% (un calo maggiore del -1,8% registrato per tutta l'Emilia-Romagna). Di qui l'appello di Servadei, che peraltro ricorda come segnale positivo il bando di digitalizzazione della Regione.

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"Pensiamo solo -scrive Servadei- ai collegamenti telematici e a tutte quelle realtà che oggi non ne possono sfruttare le potenzialità. Se un'azienda, che ha la sede nelle nostre belle colline, semmai in uno dei tanti borghi che caratterizzano la nostra regione, abbandona quel presidio perché le mancano i servizi, quella comunità non perde solo un punto di riferimento economico, ma un'opportunità più complessiva di valorizzazione sociale, turistica, culturale".

E questo "proprio in un momento in cui i dati ci dicono che il turismo verso le aree collinari e montane e verso i borghi collinari ed appenninici sta aumentando", aggiunge il presidente artigiano in una nota.

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(Fonte: Dire)

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