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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

I Carabinieri recuperano un antico libro rubato: tornano all'Archiginnasio le poesie del Canocia

Il volume edito nel 1881 intitolato “Poesie Veneziane de Canocia”, dello scrittore e poeta veneziano Giovanni Battista Olivo (1830-1893), noto con lo pseudonimo di “Canocia”

I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito alla responsabile della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, dott.ssa Alessandra Curti, un volume edito nel 1881 intitolato “Poesie Veneziane de Canocia”, dello scrittore e poeta veneziano Giovanni Battista Olivo (1830-1893), noto con lo pseudonimo di “Canocia”.

Il manoscritto, non censito nei cataloghi del prestigioso ente culturale felsineo ed il cui ammanco è stato accertato solamente in seguito alla segnalazione dei militari dello speciale reparto dell’Arma che opera a tutela del patrimonio culturale, è ricomparso nel 2019, in vendita all’incanto, presso un esercizio commerciale di settore di Padova. 

Era stato rubato: sul frontespizio il timbro della biblioteca di Bologna

I militari avevano individuato la proposta di vendita del manoscritto nel corso del quotidiano monitoraggio del web finalizzato alla ricerca di beni culturali rubati. Il volume presentava sul frontespizio due timbri ad umido che richiamavano rispettivamente le Biblioteche Popolare e Comunale di Bologna. Enti i cui volumi sono nel tempo confluiti nelle raccolte di quella dell’Archiginnasio che è dotata di circa 8500 manoscritti di interesse documentario, storico e testuale e che comprendono anche pezzi di notevole rarità e valore artistico ed antiquario.

Un volume raro: i proprietari erano in buona fede

Avuta pertanto contezza della proprietà demaniale del volume da parte degli esperti dell’Archiginnasio che, nel rivendicarne la proprietà e la restituzione, ne sottolineavano la rarità certificata anche dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, i militari operanti accertavano che il tomo era stato venduto alla casa d’aste patavina da un privato nell’ambito di un acquisto forfettario di un corposo lotto contenente 100 volumi.

Della vicenda è stata la Procura della Repubblica di Padova che ha disposto il sequestro del volume a carico dei proprietari ritenuti in buona fede in quanto persuasi che si trattasse di uno “scarto” di biblioteca, provvedimento che veniva eseguito dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine presso il citato esercizio commerciale di settore. Si chiude così la vicenda del descritto volume che rappresenta un “unicum” per Bologna e per l’Emilia Romagna e che, riaccorpato alla raccolta libraria dell’ente pubblico proprietario, ne arricchisce ulteriormente la già copiosa e significativa dotazione.  
 

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