Area ex Sabiem, ok al Piano urbanistico. Orioli: "Permetterà di riqualificare l'area"
“Quella che abbiamo approvato è una perfetta operazione di rigenerazione urbana che permetterà di riqualificare un'area industriale dismessa che si colloca in una zona abitata mettendo a disposizione della collettività molte dotazioni pubbliche", spiega la vicesindaca
“Quella che abbiamo approvato è una perfetta operazione di rigenerazione urbana che permetterà di riqualificare un'area industriale dismessa che si colloca in una zona abitata mettendo a disposizione della collettività molte dotazioni pubbliche – spiega la vicesindaca Valentina Orioli -. Si chiude in questo modo una vicenda complessa che origina dal fallimento della Sabiem. Con l'acquisizione della proprietà da parte della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è stato finalmente possibile risarcire i lavoratori che avevano perso l'occupazione. Voglio dare atto alla nuova proprietà di aver lavorato con serietà e con l'obiettivo di chiudere questo importante accordo”.
“Sono molto soddisfatto per questo accordo che presenta contenuti importanti per il quartiere – spiega il presidente del Quartiere Borgo Panigale–Reno Vincenzo Naldi -. In particolare mi piace dire che l’edificio a uso pubblico sarà vocato alle attività per gli adolescenti in un contesto nel quale stiamo facendo sistema per i nostri giovani assieme alla struttura già aperta in via Martinelli in collaborazione con la Fondazione Golinelli e con la futura struttura che sarà resa possibile dall’accordo per lo spostamento della Sintexcal. Sottolineo anche una dotazione extra di parcheggi e la valorizzazione, attraverso la realizzazione di una pista ciclabile, degli alberi di tiglio che caratterizzano una parte di quest’area”.
“La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova ringrazia l’Amministrazione Comunale di Bologna e in particolare la vicesindaca Valentina Orioli, il presidente del quartiere Vincenzo Naldi e tutto lo staff tecnico per la professionalità e la collaborazione dimostrata durante il processo di approvazione del PUA – spiega il responsabile stampa della Congregazione Alessandro Bertini-. Questo intervento fa parte del piano di trasferimento della sede nazionale della Congregazione da Roma, dove si trova dal 1948, a Bologna, città rinomata per la sua ospitalità ed apprezzata per la buona organizzazione. Il progetto comprende una riqualificazione importante di diverse aree del quartiere, di cui fa parte anche lo stabile dell’ex Agenzia delle Entrate, in disuso da anni, sul quale a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione. L’area ex Sabiem sarà completamente bonificata dopo 100 anni di utilizzo industriale. Siamo felici di essere autori di questa trasformazione, simile a quanto fatto per altri lavori in Italia e nel mondo, che rispecchia i valori in cui crediamo. Saranno realizzate inoltre varie opere pubbliche che verranno poi cedute al Comune a beneficio della cittadinanza. Confidiamo che questi futuri sviluppi urbanistici valorizzeranno l’intera zona e ci auguriamo che contribuiscano a migliorare la qualità della vita degli abitanti del quartiere”.
Sabiem
La Sabiem (Società anonima bolognese industrie elettro-meccaniche), era una delle fabbriche meccaniche più importanti della città, venne fondata nel 1921, come fusione di piccole aziende preesistenti che già operavano nel campo della meccanica: un progetto industriale che poteva basarsi su un tessuto fertile di competenze e capacità imprenditoriali e su un ambiente produttivo nel quale le sinergie fra imprese erano decisive. La realizzazione del nuovo stabilimento a Santa Viola, nel 1929, corrisponde con la specializzazione nel settore della produzione di ascensori e montacarichi. Sabiem divenne una delle aziende più grandi di Bologna, con una rilevanza sicuramente internazionale, grazie a maestranze particolarmente qualificate. Tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 del ‘900 l’azienda cominciò a diminuire la propria rilevanza produttiva, e nel 1985 venne rilevata dall’azienda finlandese Kone, produttore storico di ascensori. Lo stabilimento bolognese conobbe quindi una progressiva marginalizzazione, risultando più importante per ragioni commerciali che non produttive. Nel 2000 ci fu un tentativo di rilancio dell’azienda da parte di imprenditori bolognesi, ma il progetto non ebbe successo e nel 2008 la Sabiem ha definitivamente chiuso.