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Cronaca Piazza di Porta Ravegnana

"Panchine-lapidi" sotto le due Torri: parte la petizione per rimuoverle

Dopo la polemica sui "fittoni" che delimitano l'area sotto le Due Torri, anche le sedute, posate in Piazza di Porta Pavegnana e Piazza della Mercanzia, diventano oggetto di una petizione indirizzata al Sindaco e al Sovraintendente delle Belle Arti

"In pochi giorni l’area", il centro storico di Bologna, "si è mutato in una vera e propria selva fallica di contorno alle torri su di un duplice tracciato. Il risultato di tale inutile quanto invasiva proliferazione di cilindri, che altro non fanno se non delimitare gli spazi pedonali da quelli per la viabilità su ruote, appare grottesco" e non è tutto: "uno spreco di denaro nell'acquisto di pietre rettangolari immense, invasive che rovinano e deturpano vari spazi della Città, un simbolo insignificante e inguardabile, un messaggio di comunicazione del gelido, distante, dove è evidente solo l'assenza di abbraccio di luoghi bellissimi della città antica mutati in blocchi di pietra".

Dopo la polemica sui "fittoni" che delimitano l'area sotto le Due Torri, anche le "panchine", posate in Piazza di Porta Pavegnana e Piazza della Mercanzia, diventano oggetto di una petizione sulla piattaforma change.org, indirizzata al Sindaco di Bologna e al Sovraintendente delle Belle Arti. 

Dopo la dichiarazione di Vittorio Sgarbi: "La città di Bologna in mano all'Isis" che aveva definito uno dei luoghi più celebri della città e d'Italia come "infestato da blocchi di pietra geometrici come per indicare postazioni di esplosivi", è intervenuto anche il critico d'arte Philippe Daverio: "Questa installazione è il simbolo dell’arroganza contro l’armonia. Perché c’è chi pensa di essere più intelligente delle generazioni che ci hanno preceduto". 

Bologna Today aveva intervistato i passanti e i cittadini che le vedevano come "cimitero" o "installazioni troppo moderne e fredde per una città storica", raccogliendo però anche qualche opinione positiva. 

Già "Italia Nostra", l'assoziazione per la tutela del patrimonio storico-artistico e naturale, era intervenuta per denunciare la "carenza di progettazione sulla città antica", insieme ai comitati per Bologna Storico Artistica, via Broccaindosso, via Capo di Lucca, “i Borghigiani”, i
Cittadini di via Torleone e all'Associazione Dimore storiche Italiane, e chiedere al sindaco la rimozione degli interventi incongrui su vie e piazze (parallelepipedi, sedute, fittoni, alberelli), maggiore attenzione agli interventi che possono rivelarsi occasione di degrado (fontana a raso in Piazza Aldrovandi), - ripensamento delle modalità di intervento per i progetti futuri, maggiore coordinamento con gli organi di tutela ministeriali e maggiore confronto e apertura al dialogo con i cittadini su temi che interessano tutta la città.

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