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Cronaca

Richiesta estradizione per donna saudita: padre contrario al marito italiano

Una strana vicenda resa nota dall'avvocato bolognese Trombetti: "Il Ministero della Giustizia ha chiesto la convalida dell'estradizione, non ce lo aspettavamo"

Una giovane donna saudita, appartenente a una influente famiglia di Ryadh e con passaporto britannico, è finita in carcere in Italia per alcuni giorni, su richiesta di arresto internazionale, dopo che era arrivata sulla penisola, visto che è sposata con un uomo pugliese. Ma quello che preoccupa di più il suo legale, l'avvocato Simone Trombetti del Foro di Bologna, è che il ministero della Giustizia, dopo che la ragazza è stata scarcerata, ma con l'obbligo della misura cautelare dell'obbligo di dimora dal marito, ha chiesto la convalida della misura.

RICHIESTA DI ARRESTO INTERNAZIONALE: MOLTE LE STRANEZZE DEL CASO. Il Ministero, dice, poteva fermare diplomaticamente la questione. "C'é stata una richiesta di arresto internazionale - ricostruisce l'avv. Trombetti - passata tramite Interpol, per questa ragazza saudita ma con passaporto britannico, per la misteriosa fattispecie di falso documentale, che in Italia non esiste. E questa è la prima stranezza: è inusuale che una richiesta per un reato di questo tipo passi per Interpol. L'arresto è stato effettuato il 26 aprile, il 30 è stato convalidato dal Presidente della Corte d'Appello di Bologna. La ragazza è stata scarcerata e messa, come misura cautelare, all'obbligo di dimora. Misura che è stata poi convalidata dal ministero della Giustizia. Il Ministero avrebbe potuto non insistere sul mantenimento della misura sostenendo, o ritenendo, di non dovere fare in futuro da tramite per la richiesta consolare che arriverà dall'Arabia Saudita all'autorità giudiziaria. In pratica poteva dire, 'non credo che questa ragazza verra' mai estradata e quindi non chiedo di mantenerle la misura cautelaré. Al contrario il ministero ha chiesto il mantenimento della misura. La mia conoscenza dei fatti giunge qui. Non mi risulta che sia già arrivata l'annunciata richiesta di estradizione dell'Arabia Saudita".

COME FUNZIONA L'ESTRADIZIONE. "Ci sono 40 giorni dal momento dell'arresto - precisa il legale - per chiedere formalmente l'estradizione. E bisogna dare prova del reato, prova della sua legislazione, dell'ordine emesso da un giudice e il tutto tradotto in italiano. A quel punto il ministero può trasmettere tutto alla Corte d'appello di Bologna oppure fermare diplomaticamente la questione. Cosa che non sembra avere intenzione di fare. La possibilità ce l'ha, però. Il provvedimento è firmato dal direttore generale del ministero, su delega del ministro. Oltretutto non c'é un trattato di estradizione fra i due paesi, quindi l'Italia non è tenuta a fare alcunché. La ragazza ha timori perché sostiene che il padre è persona di grande influenza presso la casa reale saudita".

PRIGIONIERA DAI GENITORI PERCHE' SPOSATA CON UN UOMO NON APPARTENENTE ALLA NOBILTA' SAUDITA. Il padre non avrebbe mai accettato il matrimonio con un uomo che non appartiene alla nobiltà saudita. E per questo dopo le nozze per un anno sarebbe stata tenuta come 'prigioniera' nella casa dei genitori. L'ambasciata britannica poi le ha rilasciato il passaporto britannico e questo le ha permesso di arrivare in Italia. Il fatto che la giovane è cittadina britannica rende ancora più impossibile l'estradizione. Il suo arresto è avvenuto in un albergo di Forlì dove stava soggiornando con il marito..

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