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Cronaca Porto / Via Nino Bixio Scota

Truffatori seriali di anziani arrestati: "In questi mesi hanno fatto piangere mezza Bologna"

Si muovevano nel bolognese da trasfertisti e ieri sono stati arrestati dalla Polizia mentre cercavano di truffare altri anziani. Il questore: "Non meritano alcuna indulgenza"

Sono stati arrestati nella mattinata di ieri tre individui che tentavano di introdursi negli appartamenti di due stabili (uno in via Zampieri a Casalecchio di Reno e l'altro in via Nino Bixio Scota, zona Barca) con l'obiettivo di truffare i condomini anziani con la scusa di controllare eventuali fughe di gas. Un copione già noto alle forze dell'ordine dopo tutti i casi degli ultimi mesi: via Calzolari e via Todaro, via dell'Arcoveggio, tre colpi in via Vicenza, via Pasquali e via Crocioni, ma solo per ricordarne alcuni avvenuti negli ultimi tempi. I casi, purtroppo, sono moltissimi

Non dei semplici truffatori occasionali, ma malviventi seriali che colpivano gli anziani sempre con la stessa tecnica, fingendosi operai al lavoro o tecnici della sicurezza mandati dall'Amministratore condominiale per intervenire su fughe di gas, controllori di utenze o altro. Grazie alle segnalazioni e ai sospetti delle vittime designate, questa volta il colpo ha portato dritto alle manette. I tre hanno preso di mira uno stabile in via Nino Bixio Scota cercando di introdursi nell'appartamento di un anziano, che anche grazie alla moglie, li ha allontanati. Nello stesso condominio ci hanno poi provato anche con una donna anziana, ma la sua badante li ha mandati via. Le diverse e tempestive segnalazioni hanno permesso l'altrettanto tempestivo intervento della Polizia.

Il Questore Vincenzo Stingone, sottolineando l'importanza di un arresto come questo, ha commentato precisando che "Gli anziani vittime di truffe e furti come questi, spesso non si riprendono più dallo shock, si sentono inutili, si vergognano per essere caduti nella trappola. Ed è anche per questo che questi individui non meritano nessuna indulgenza, che devono andare in carcere e ci devono restare il più possibile. Sono professionisti che si spostano nelle varie città per mettere a segno colpi come quelli descritti e sembrano sapere sempre bene dove andare: dettaglio che ci porta a pensare che abbiamo delle 'basi'".

CHI SONO I TRE. I tre soggetti tratti in arresto sono tutti residenti nella provincia di Torino. Si tratta di Ciro D. (nato a Napoli), Andrea C. (classe '69) e Gustavo C. (del 1977): sono pregiudicati e hanno un excursus criminale notevole, con una mappa che va da Imperia a Vicenza, passando naturalmente anche da Bologna dove erano evidentemente "trasfertisti".

E proprio il 17 maggio prossimo si svolgerà in tutta Italia la Prima Giornata nazionale contro le truffe agli anziani, promossa da Anap, Associazione nazionale anziani e pensionati anziani di Confartigianato, insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza.

LE PROVE EMERSE DALLA PERQUISIZIONE. Dopo essere stati fermati, i tre malviventi (tutti residenti nel torinese), sono stati perquisiti dagli agenti, come anche l'auto di cui si servivano, una Y10: trovati 5 mila euro in contanti (si sta indagando per capire da dove vengano), delle ricetrasmittenti con cui comunicavano fra loro e carpivano intercettazioni della Polizia e dei Carabinieri, i finti rilevatori di gas (semplici telecomandi neri con una lucina rossa) e una borsa piena di abiti. "Gli abiti - è stato spiegato meglio in Questura - servivano per cambiarsi continuamente, a ogni colpo. E' vero infatti che purtroppo, davanti ad alcuni anziani, è facile spacciarsi per un'altra persone, semplicemente perchè si indossa un abbigliamento differente". Ora è tutto sotto sequestro.

IL MODUS OPERANDI: SEMPRE LA STESSA TECNICA. I tre malviventi specializzati nella truffa agli anziani agivano sempre con le stesse modalità. Mentre uno faceva da palo e teneva monitorati i movimenti all'interno dei condomìni, gli altri cercavano di introdursi negli appartamenti spacciandosi di volta in volta per tecnici Enel, del gas o operai mandati per un sopralluogo dall'Amministratore. Giravano per le case dei poveri malcapitati con un finto rilevatore per accertare presenza di perdite e chiedendo di segnalare la presenza di metalli preziosi, perchè potevano interferire con il rilevamento. A quel punto è ovvio che si impadronissero così dei preziosi o del denaro e lasciassero la casa, allontanandosi in fretta.

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