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Cronaca Minerbio / Via Roma, 16

Minerbio, rapina armata alla gioielleria Govoni: arrestati gli autori

Hanno puntato una pistola alla gola del titolare della gioielleria e lo hanno atterrato con una mossa di thai boxe: entrambi del Leccese, uno era ai domiciliari a Forlì

Sono stati arrestati gli autori della rapina di Minerbio ai danni della gioielleria Govoni avvenuta nella mattinata dello scorso 4 dicembre: si tratta di due soggetti con diversi precedenti, entrambi originari della provincia di Lecce, uno di 23 e uno di 26 anni, A.S e A.D.M.

Hanno aspettato che l'ultimo cliente uscisse dal negozio per poi fare irruzione nella gioielleria a volto scoperto, nella quale oltre al titolare erano presenti anche quattro commesse: i due hanno puntato una pistola alla gola del proprietario (la pistola era vera) e portato via preziosi per un totale di 350 mila euro. Govoni li ha inseguiti a piedi, ma poi uno dei rapinatori ha esploso un colpo per spaventarlo e la corsa è finita lì, quando sono saliti sull'auto per fuggire via velocemente. 

E' proprio dall'auto che hanno utilizzato per la fuga che i Carabinieri sono partiti per le indagini: alcuni testimoni hanno fornito il numero di targa ed è risultata appartenere a una Lancia Phedra intestata a un concessionario di Lecce, rubata per strada nella stessa città pugliese il giorno prima, il 3 dicembre 2015. La vettura ha percorso molti chilometri in autostrada, da Carmiano (provincia di Lecce, luogo di provenienza sia di A.S che sdi A.D.M.) a Forlì, per poi arrivare a Minerbio la mattina del colpo. 

A partire da Carmiano alla guida della Lancia, il 23enne A.D.M, che è poi passato a prendere il complice a Forlì, dove era agli arresti domiciliari: insieme si sono diretti sul luogo della rapina che si pensa possa essere stato individuato con l'aiuto di un basista. La tempistica dell'operazione è stata molto breve (considerando lo spostamento di circa 900 chilometri per l'andata e altrettanti per il ritorno) e altrettanto rapide sono state le indagini che hanno portato al duplice arresto con le accuse di rapina aggravata, ricettazione, porto abusivo di armi improprie in luogo pubblico ed evasione per l'uomo che si trovava ai domiciliari per un'altra rapina commessa in territorio pugliese. 

I Carabinieri, dal comando di via dei Bersaglieri, hanno sottolineato la particolare violenza con cui è stato minacciato e colpito il gioielliere e non escludono che possano essere coinvolti in altri crimini. Entrambi praticavano la disciplina Muay Thai, o Thai Boxe, gareggiando anche in campionati nazionali ed è per questo che sono riusciti ad atterrare la vittima con facilità, nonostante sia un uomo alto e forte. 

Solo parte della refurtiva è stata rinvenuta nell'abitazione del 23enne A.D.M di Carmiano, in particolare 3 collane di perle e 18 anelli da donna, per un totale di 50 mila euro (sui 350 totali), che sono stati restituiti al legittimo proprietario (i monili avevano ancora il cartellino con il prezzo): gli arresti sono avvenuti nella mattinata di sabato scorso, 12 dicembre. Questo risultato, come fanno sapere i Carabinieri, è stata frutto della sinergia dei comandi di Minerbio, Forlì e Carmiano, ma anche dalla testimonianza dei cittadini di Minerbio, che hanno collaborato moltissimo e in modo proficuo fornendo delle descrizioni molto dettagliate. 

Minerbio: arrestati i rapinatori della gioielleria Govoni

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