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Cronaca

Fratelli in manette: di "lavoro" fanno i pusher, ma uno ha il reddito di cittadinanza

I due, di 22 e 24 anni, sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate

I Carabinieri di Medicina, nel bolognese, hanno arrestato due fratelli di origini tunisine (un 22enne disoccupato con precedenti di polizia e un 24enne incensurato, operaio) entrambi residenti nel ravennate: sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. I fatti risalgono alla sera del 2 marzo 2023, quando l’attenzione dei militari, impegnati in un servizio di prevenzione e repressione dello spaccio in abiti civili, è stata richiamata da un’automobilista alla guida di una Renault Clio che si aggirava con fare sospetto in una zona di Medicina frequentata da spacciatori e clienti. I Carabinieri hanno deciso di seguire il veicolo che fino a Massa Lombarda, dove il conducente si è fermato davanti a uno sportello bancomat per effettuare un prelievo.

Un passaggio al bancomat: i soldi servono per la droga 

Soldi alla mano, il giovane automobilista si è poi avvicinato a piedi a due soggetti che si trovavano nelle vicinanze, per acquistare un involucro che uno dei due aveva in mano. Alla vista dei Carabinieri, prontamente qualificatisi, i due soggetti, poi identificati nei due fratelli tunisini, hanno tentato la fuga aggredendo i militari operanti, ma finendo per essere bloccati. Visitati dai sanitari del 118 di Budrio, due Carabinieri hanno ricevuto una prognosi di 7 giorni per traumi alla spalla e allo sterno.

All’interno dell’involucro acquistato dall’acquirente per 100 euro, vi erano 16,37 grammi di hashish. La sostanza stupefacente è stata sequestrata dai Carabinieri. L’acquirente, 22enne italiano, è stato segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Ravenna, i due fratelli, sono stati accompagnati presso la loro casa di Massa Lombarda e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del processo con giudizio direttissimo. Il 22enne è stato accertato percepire da due anni il reddito di cittadinanza.

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