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Cronaca

Mazzette sanità: arrestato medico che operava e si faceva pagare "in nero"

Ortopedico francese arrestato a Bologna. Diceva ai pazienti che i compensi previsti dalle convenzioni per le operazioni erano insufficienti, instillando loro il dubbio che non sarebbero stati curati bene

Arrestato un medico che esercitava la professione di ortopedico a Bologna. Diceva ai pazienti che i compensi previsti dalle convenzioni per le operazioni cui dovevano essere sottoposti erano insufficienti, instillando loro il dubbio che non sarebbero stati curati bene. Non solo. Proponeva sì di operarli in strutture private accreditate, ma chiedeva di essere pagato anche 'in nero', prospettando, falsamente, anche lunghe liste di attesa. Tempi lunghi che avrebbero aggravato le patologie.

OPERAZIONI ORTOPEDICHE PAGATE IN NERO. Un medico francese, Jean Marie Gennari - ortopedico di Marsiglia (Francia) di 58 anni - è stato arrestato in flagranza dai carabinieri del Nas a Bologna per concussione. Il professionista, abilitato ad esercitare in Italia, è stato fermato in una casa di cura convenzionata con il Servizio sanitario (ma all'oscuro delle pratiche del medico): aveva appena intascato da un paziente, ancora steso sul letto, 2.000 euro di banconote tenute da un elastico. Anticipo, per l'accusa, di una dazione più consistente. Il medico avrebbe costretto il malato, 70enne barese affetto da ernia cervicale, a consegnargli il denaro per un'operazione che in realtà è stata a carico della sanità pubblica.

DALLA DENUNCIA DI UN PAZIENTE ALL'ARRESTO. L'inchiesta, coordinata dal pm Morena Plazzi, è partita da una denuncia di un marocchino residente a Perugia. Operato alla gamba nel 2011, aveva raccontato ai carabinieri di essere stato costretto dal medico a dargli 4.000 euro, e di aver ricevuto altre richieste di denaro quando, per una serie di complicazioni, si era palesata la necessità di nuove operazioni. Da lì, una serie di accertamenti e intercettazioni dei carabinieri. Telefonate nelle quali il medico, piuttosto quotato nell'ambiente al punto da venire in Italia per operare e visitare in varie strutture (da Bologna a Roma, ma anche Bari, Abruzzo e Firenze), chiedeva anche ad altri pazienti di essere pagato. Rigorosamente in contanti ("mi raccomando, si organizzi per questo problema degli assegni, perché ci mettiamo in difficoltà con gli assegni"). Quando è stato fermato, ha detto di averlo fatto perché i compensi previsti nell'accordo con le strutture dove operava erano insufficienti a coprire i costi delle trasferte in Italia.

SCARCERATO, MA NON PUO' ESERCITARE IN ITALIA. Il Gip Letizio Magliaro ha convalidato l'arresto, e disposto la scarcerazione del medico, col divieto di esercitare l'attività di chirurgo in Italia. Al medico viene contestata la concussione perché operava in strutture private ma accreditate con la sanità pubblica. I pazienti sono stati, per l'accusa, 'costretti' a pagare, perché temevano per la loro salute. Ora il Nas indaga per capire se altri in passato siano stati costretti a sborsare denaro.

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