Arresto Bruzzone: 'Necessario l’azzeramento di tutta la dirigenza della Fiera"
Così una dichiarazione congiunta di Comune, Regione Emilia-Romagna e Camera di Commercio. Intanto piovono attacchi. M5S: "Necessario l'azzeramento di tutta la dirigenza di Bolognafiere"
Nuovo scossone per la Fiera. Dopo il lungo calvario degli esuberi e il tira e molla con i sindacati, stamane la notizia dell'arresto del Direttore Generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone.
“Seguiamo con fiducia e rispetto il lavoro della magistratura e auspichiamo che si faccia chiarezza in tempi rapidi nell'interesse della Fiera di Bologna”. Queste le uniche parole ufficiali arrivate in una nota congiunta del Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Camera di Commercio di Bologna in merito all'inchiesta della Procura di Torino sul Salone del Libro che ha portato a una serie di arresti tra cui quello (ai domiciliari) del Dg con l'ipotesi di reato di turbativa d'asta.
LEGA, FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA MA CHIAREZZA AL PIU' PRESTO. "Ci auguriamo che tutto questo non venga confermato perché sarebbe un duro colpo che colpisce Bologna Fiere in un momento non proprio semplicissimo. Non dimentichiamoci che Antonio Bruzzone è stato presente al tavolo della Regione per i 123 dipendenti della fiera e firmatario della sospensione della procedura di mobilità". Così il consigliere regionale della Lega Nord Daniele Marchetti e la consigliera comunale del Carroccio Lucia Borgonzoni, che si dicono "fiduciosi nella magistratura, ma altrettanto convinti che serva fare chiarezza nel più breve tempo possibile, per evitare ulteriori danni sia ai dipendenti, che a un Ente che ha bisogno di essere rilanciato e non sicuramente messo ulteriormente in crisi".
“NECESSARIO L’AZZERAMENTO DI TUTTA LA DIRIGENZA DI BOLOGNAFIERE”. Ci va giù pesante invece il M5S. "L’arresto del direttore generale della Fiera è la dimostrazione che non sono i lavoratori a dover essere licenziati ma i dirigenti incapaci che in questi anni hanno contribuito a creare la disastrosa situazione economica di BolognaFiere". A sferrare l'attacco è Silvia Piccinini, consigliera regionale grillina, che ricorda: "Prima di finire agli arresti domiciliari, il dottor Bruzzone ha condotto in prima persona, e per conto dello stesso presidente Boni, la trattativa sui 123 licenziamenti, firmando tra l’altro per conto della società di via Michelino anche l’accordo di ieri sera sul congelamento degli esuberi. Ci chiediamo in che mani è finita la Fiera di Bologna visto che i suoi dirigenti o producono degli effetti catastrofici come il maxi buco di bilancio che abbiamo da tempo denunciato oppure finiscono ai domiciliari con accuse gravissime".
Da qui la dura richiesta della pentastellata, che senza mezzi termine chiede ai soci privati, ma "soprattutto quelli pubblici" rappresentanti di istituzioni che "dovrebbero tutelare il principio di legalità, dovrebbero smettere una volta per tutte di parlare di licenziamenti e provvedere all’azzeramento immediato dei vertici di BolognaFiere". Secondo il M5S infatti "l’attuale dirigenza non è in grado di portare a termine nessun piano industriale di rilancio, tanto più se alla sua composizione avesse partecipato chi oggi è finito in manette con l’accusa di turbativa d’asta".