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Cronaca

Maxi-operazione, sotto scacco i ”bombaroli” di bancomat

Arrestati i sette uomini ritenuti responsabili degli assalti agli sportelli bancari, che si sono verificati nell'ultimo anno. Un fenomeno allarmante per l'escalation dei colpi e la pericolosità degli ordigni impiegati

Sgominato gruppo di “bombaroli” di bancomat dai Carabinieri di Bologna. E’ accaduto alle prime ore di oggi attraverso un dispiegamento di forze immenso. 100 militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, supportati da unità cinofile ed un elicottero del Nucleo Elicotteri di Forlì, hanno acciuffato e arrestato i 7 uomini ritenuti coinvolti in raid esplosivi ai danni di tre sportelli bancari, perpetrati con l'uso di miscele esplosive nel febbraio scorso (due nel ferrarese ed uno a Reggio Emilia). Un fenomeno, ritenuto da inquirenti ed investigatori particolarmente allarmante sia per l'escalation del numero di colpi di questo genere sia per l'utilizzo di miscele esplosive sempre più potenti. Oltre all’arresto del gruppetto, sono anche state eseguite alcune perquisizioni domiciliari, nei confronti di altre persone indagate nell’ambito dello stesso procedimento penale.

IL CASO -  L’analisi dei reati commessi negli ultimi mesi, sul territorio della provincia di Bologna, ha evidenziato un particolare incremento di assalti notturni a sportelli bancari “Bancomat” e di “Cassa Continua”, realizzati mediante l’immissione all’interno degli stessi di sostanza gassose e conseguente esplosione. L’approfondimento da parte delle forze dell’ordine ha consentito di rilevare come, durante l’anno 2010, siano stati presi di mira circa 50 bancomat, mentre nell’anno in corso sono 11 gli episodi che si sono verificati nella sola provincia di Bologna. In alcuni casi, le esplosioni hanno determinato danni, anche rilevanti, agli edifici dove erano collocati gli sportelli assaltati, procurando un preoccupante allarme.
 

"Bombaroli in azione": VIDEO del colpo ad un bancomat di Mirabello.


I LUOGHI DEI RAID
- I malviventi hanno colpito indistintamente nel centro città e nei comuni della provincia di Bologna, soprattutto quelli immediatamente a ridosso del capoluogo, agendo specialmente in piena notte nell’adozione di una strategia di contrasto, sia preventiva sia repressiva.

LE INDAGINI - Al fine di condurre in modo efficace le indagini, il Comando Provinciale dei Carabinieri ha istituito una “Cellula Investigativa”, dedicata in via esclusiva al contrasto del fenomeno degli “assalti” alle casse continue ed agli sportelli bancomat. Le attività di questa cellula hanno permesso di individuare un gruppo di malviventi  responsabili di alcuni degli assalti ai bancomat/casse continue di istituti di credito di Bologna e province limitrofe.

IL COLPO GALEOTTO - Tra i colpi messi a segno dal gruppo galeotto fu quello del 26 febbraio, ai danni di un bancomat della filiale MPS di Mirabello: a seguito dell’esplosione uno dei delinquenti rimase gravemente ferito, mentre i complici si diedero alla fuga a bordo di una Audi A6 con targa alterata, vanamente inseguiti dai Carabinieri del luogo. Un paio d’ore più tardi, alcuni uomini incappucciati “scaricarono”, presso il pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore” di Bologna, un giovane identificato in un secondo tempo, con gravi ferite alla testa ed al volto, compatibili con l’episodio di Mirabello. Ad ulteriore riscontro dell’appartenenza del ferito al sodalizio oggetto di indagini si sono aggiunti i positivi esiti degli accertamenti tecnico-scientifici condotti sulla scena del crimine dal RIS di Parma. L’immediato incrocio dei dati informativi e tecnici raccolti consentì, infine, di localizzare, in zona periferica di Bologna, il box in cui era stata occultata l’Audi A6 ricercata., contenente due bombole di acetilene e ossigeno modificate per l’uso specifico, giacche a vento e guanti ed altro materiale utilizzato per l’esecuzione dei colpi.
 
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