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Cronaca

Pedopornografia minorile, arrestato 56enne: 43 mila file tra foto e video

L’uomo, impegnato anche nell’ambito della formazione sportiva dei minori, per navigare in rete utilizzava un’applicazione che consente l'anonimato e aveva accuratamente catalogato e memorizzato tutti i file. Denunciato anche per la diffusione del materiale

La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna ha arrestato un 56enne 

Hanno una vita anonima, sono professionisti, artigiani, dipendenti, magari anche padri di famiglia. Eppure, dietro queste figure possono celarsi dei soggetti che ricercano e raccolgono contenuti di pornografia minorile, che si procurano il materiale illecito da altri utenti della rete oppure adescando le vittime sui social network più diffusi, inducendole ad autoprodurre e condividere immagini intime.

L'arresto dopo la segnalazione di materiale su un social network

Un cesenate di 56 anni è stato arrestato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna per detenzione di un’ingente quantità di immagini e video pedopornografici. L’indagine, coordinata dal P.M. dott. Tommaso Pierini della Procura della Repubblica di Bologna e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, trae origine da una segnalazione ricevuta dal Centro in ambito di cooperazione internazionale di polizia, relativa alla diffusione di file a contenuto pedopornografico su un noto social network.

L'avvocato esperto di privacy spiega i rischi della rete

I successivi accertamenti hanno consentito di identificare compiutamente l’indagato, responsabile di diffusione di materiale di pornografia minorile. All’esito della perquisizione informatica effettuata sui supporti in suo possesso sono stati individuati circa 43.000 immagini e video prodotti mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18.

L’uomo, impegnato anche nell’ambito della formazione sportiva dei minori, per navigare in rete utilizzava un’applicazione che consente l'anonimato e aveva accuratamente catalogato e memorizzato i file all’interno dei dispositivi di memoria di massa salvando, nella lista dei siti preferiti, innumerevoli pagine web a tema.

Per questo motivo, è stato denunciato anche per la diffusione di materiale pedopornografico aggravata dell’utilizzo di specifici software di anonimizzazione. A seguito dell’arresto in flagranza, il G.I.P. di Forlì, valutando la gravità del fatto e la possibilità di reiterazione del reato, ha posto l’uomo agli arresti domiciliari. La Polizia Postale è da sempre impegnata nell’attività di contrasto alla pedopornografia online e, più in generale, nel monitoraggio dell’intera rete a salvaguardia dei minori e di tutte le fasce deboli. Nell’anno in corso, la Polizia Postale ha monitorato 23.815 siti, oscurando 2.423 spazi web; 39 persone sono state arrestate e 792 denunciate per reati relativi allo sfruttamento sessuale online di minori.


 

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