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Cronaca

No dal condominio all'ascensore, per Emo si accende qualche speranza: "Ci ha chiamati il sindaco..."

Merola ha risposto dopo l'appello di J-Ax, che aveva abbracciato la causa dell'83enne disabile al quale è stato negato l'assenso per montare l'ascensore nonostante rientrasse nel superbonus. La figlia ci aveva contattati affidandoci il suo sfogo, oggi l'aggiornamento sugli ultimi sviluppi 

La storia di Emo è arrivata al cuore di molti. Da quando è stato reso pubblico il "no" di alcuni condomini all'ascensore (nonostante rientrasse nel superbonus) che consentirebbe all'83enne disabile e a sua moglie di uscire finalmente di casa (dopo 15 anni di reclusione) e di accogliere degli ospiti in casa, si sono scatenate molte reazioni e alla famiglia è arrivata tanta solidarietà. Tutta quella umanità di cui avevano sentito la mancanza vedendo alcuni dei propri vicini di casa anteporre dei piccoli vantaggi a un bisogno fondamentale. 

L'ultima voce amica è stata quella del sindaco Virginio Merola, che ha telefonato a Elisa, la figlia di Emo, dando tutto il suo appoggio: "Mi ha detto che si è informato e che non ci sono problemi statici così come sostiene chi ha impugnato il progetto. Quindi l'ascensore si può fare. Mio padre non ci credeva quando gli ho detto che Merola aveva chiamato proprio per lui e che lo salutava con affetto. Per noi questo gesto ha significato molto".  

Lo sfogo della figlia di Emo: "Mio padre chiuso in casa da 15 anni"

Qualche giorno fa anche una celeb come J-Ax aveva sostenuto pubblicamente la causa del signor Emo, mettendo a disposizione il suo avvocato per riuscire sbloccare i lavori e far montare l'ascensore. E anche in quel caso Elisa ha voluto ringraziare il rapper con un video ("non ho i social" ci ha detto) e ribadire che il loro caso non è certo isolato e che portare alla luce certe problematiche potrebbe aiutare anche altri. 

Oltre alla barriera architettonica delle scale, anche il bagno del signor Emo non è adatto alla sua condizione. Molto piccolo, ha la vasca da bagno e per adattare il tutto alle disabilità dell'uomo e di sua moglie: "Ci vorrebbero almeno 8 mila euro - ha spiegato Elisa - ma al momento non possiamo permettercelo nonostante un piccolo contributo comunale che ci spetterebbe come sostegno".  

Alberto Zanni chiarisce: "La vicenda è tutt'altro che conclusa"

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