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Cronaca

Asili, modulistica 'gay friendly'. Fdi-An: "Sindaco non puó violare le leggi"

Il consigliere Foti rivolge un'interrogazione alla Giunta regionale per sapere quale giudizio esprima su questa vicenda, dove "si è di fronte a un vero e proprio sovvertimento dello stato di diritto"

“Dopo le raccapriccianti anticipazioni del sindaco di Bologna- scrive il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione rivolta alla Giunta- alcuni quotidiani on line già riproducono il modulo predisposto dal Comune attraverso cui, da quest’anno, le coppie omosessuali con bambini iscritti agli asili nido o alle materne bolognesi potranno prevedere, mediante autocertificazione, che al partner siano estesi i diritti del genitore biologico”. “Una volta sottoscritto il modulo di autocertificazione e inviato all’Istituzione scuola, infatti, tanto il genitore biologico quanto il partner- aggiunge- potranno gestire alcuni aspetti della vita scolastica del bambino”.

“Già lo scorso anno- segnala il consigliere- il sindaco di Bologna aveva introdotto, contra legem e quindi senza alcun effetto operativo, se non quello di finire sotto i riflettori della cronaca, il registro per i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero”. Anche oggi, -stigmatizza l’esponente di Fdi- “si è di fronte a un vero e proprio sovvertimento dello stato di diritto”: “il Comune di Bologna, infatti, per decisione del sindaco, che,- ricorda Foti- è pur sempre ufficiale dello stato civile ex lege, si arrogherebbe il diritto di riconoscere come genitore, seppure limitatamente all'ambito in oggetto, anche la persona che la legge non ha mai equiparato al genitore biologico, attraverso una modulistica, chiamata irresponsabilmente ‘gay friendly’, priva di supporto giuridico e senza alcun riscontro nella modulistica ‘tipo’ predisposta per le autocertificazioni”. 
Insomma,-afferma Foti - se al sindaco di Bologna è dato sicuramente il diritto di dichiarare “Io mi ribello a questo Paese strano, Bologna non si deve appiattire sul dibattito nazionale e ad anatemi sulle politiche di genere. La nostra città lo vive con imbarazzo”, “non gli è tuttavia conferito il potere di violare o eludere le leggi dello Stato”.

Il consigliere chiede quindi alla Giunta quale giudizio esprima su questa vicenda e se non ritenga opportuno ridurre il contributo per sostenere l'attività degli asili nido e delle scuole materne assegnato a quei Comuni i cui sindaci, deliberatamente, violino le leggi dello Stato.

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