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Cronaca

Asili: 'dade' di nidi e materne in sciopero il 28 maggio

A rischio molti posti di lavoro, dopo la decisione della Giunta di esternalizzare alcuni ruoli inquanto 'bisogna fare conti con le gravi ristrettezze di bilancio". Tra sindacati e Comune è frattura

Criticità e tensioni crescenti nel mondo dell'istruzione primaria cittadina. Dopo le scoraggianti liste d'attesa che escludono oltre 1000 bambini dalle scuole di'infanzia nella Provincia di Bologna, è deragliata pure l'intesa tra Palazzo d'Accursio e i sindacati su nidi e materne comunali: così i lavoratori sono pronti, come promesso, allo sciopero. La mobilitazione è indetta per il prossimo 28 maggio.

Il casus belli è l'esternalizzazione di alcune figure attualmente occupate da personale a contratto negli asili nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali. Le 'dade' naturalmente sono in agitazione, Cgil, Cisl e Uil avevano proposto qualche mediazione, ma con la Giunta Merola non si è ancora trovato un punto di incontro.
Se da un lato i sindacati si scaldano in difesa della tutela di posti di lavoro, dall'altro il Pd caldeggia giustifica anche il punto di vista dell'assessore all'istruzione Marilena Pillati e colleghi, tirando in causa " i vincoli normativi nell'assunzione di personale, in qualunque forma, e le gravi ristrettezze di bilancio".

Il confronto tra lavoratori e Giunta - ammette il Pd - "è obiettivamente difficile perché, oltre a dover dare urgentemente una risposta agli ineludibili bisogni delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie, occorre pensare a come ridisegnare un sistema dei servizi educativi che sia in grado di prospettare un futuro per la nostra città all’altezza delle sue tradizioni pedagogiche e che sappia rispondere a un contesto socio-economico in trasformazione. Una ristrutturazione si rende necessaria ed è in corso in tutti i Comuni che prevedono la gestione diretta di questi servizi (per il Comune di Bologna il tema è particolarmente complesso per il più forte impegno, oltre il 60%, nella gestione diretta dei servizi educativi).In ogni realtà, infatti, non solamente a Bologna, si sono trovate e si stanno trovando forme diverse di collaborazione fra le istituzioni, le imprese sociali e l'associazionismo genitoriale."

 

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