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Assalti esplosivi a bancomat: in manette banda di 'bolognesi' in trasferta

Operazione dei Carabinieri di Milano. Alcuni componenti dei commando fermati al Pilastro. In poco più di 2 anni, tra febbraio 2017 e aprile 2019, avrebbero messo a segno 73 colpi

Un'altra banda di bancomattari al palo. Sono dieci gli arresti, scattati questa mattina a opera dei Carabinieri di Milano per un gruppo ben collaudato dedito agli assalti esplosivi agli sportelli bancomat del centro-nord.

L'operazione dei militari è scattata all'alba di oggi, e tra i destinatari delle misure cautelari, sono finiti anche quelli considerati i 'capi' del gruppo criminale, dua bolognesi fermati proprio al Pilastro, mentre un altro soggetto di vertice è stato prelevato in una località della Costa Blanca.

Si tratta di 6 uomini del bolognese, di 41, 54, 28, 44, 47, 42 e 51 anni, di un bresciano di 37, di un barese di 52 e di un potentino di 51, dei quali 5 in carcere e 5 ai domiciliari, tutti con ruoli ben definiti, dal capo, al "tesoriere", agli autisti e agli organizzatori della logistica. 

Sono ritenuti parte di una banda specializzata in assalti ai bancomat: in poco più di 2 anni, tra febbraio 2017 e aprile 2019, avrebbero messo a segno 73 colpi tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio con un bottino che supera i 3 milioni e mezzo di euro.

Contestualmente, l'Arma ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di 2 immobili e 1 box, ubicati in provincia di Bologna, del valore complessivo di circa 1 milione di euro.

Le accuse, a vario titolo, sono di "associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di furti di denaro contante presso gli sportelli Atm di istituti di credito su tutto il territorio nazionale mediante assalto con miscela esplosiva, riciclaggio ed altro".

Le indagini 

L'attività, coordinata dal Procuratore Aggiunto Laura Pedio e dirette dal Sostituto Procuratore Leonardo Lesti, hanno consentito al Nucleo Investigativo di Milano a partire dal gennaio 2019 di individuare un sodalizio, i cui capi ed organizzatori sono originari e residenti nel quartiere “Pilastro” di Bologna.

Nel corso delle investigazioni, sono stati individuati ruoli e compiti dei membri della banda (scelta degli obiettivi e sopralluoghi, composizione dei gruppi in trasferta, "collette" di denaro per le spese comuni, predisposizione di reti “citofoniche” di cellulari, reperimento delle per gli spostamenti “taxi” e per gli assalti “frecce” e dei relativi box dove nasconderle e confezionamento degli ordigni esplosivi, le cosiddette “marmotte”. 

Sono stati accertati 73 assalti (tentati e consumati) tra febbraio 2017 e aprile 2019 in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio: bottino circa 3,5 milioni di euro. 5 componenti del gruppo sono stati arrestati in flagranza con il sequestro di 4 box nell’hinterland milanese, 6 auto, 80 “marmotte”, delle quali 15 già innescate, materiale elettronico (radio portatili, navigatori satellitari, centraline d’allarme installate nei garage, schede telefoniche e telefoni cellulari), abbigliamento per il travisamento e la somma contante di oltre 90 mila euro.

Grazie alla cooperazione internazionale di polizia attivata attraverso la Direzione della Divisione S.I.Re.N.E., gli investigatori del Grupo de Localización de Fugitivos del Cuerpo Nacional de Policía spagnolo hanno arrestato uno dei capi organizzatori della batteria localizzato in Spagna, precisamente a Benidorm, località balneare della Costa Blanca, dove si era trasferito da circa un anno aprendo un ristorante di cucina italiana.

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