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Bilancio, l'assessore Conte: "Anche Tria ci ha chiesto come facciamo ad andare così bene"

Il bilancio nei tempi, il debito pubblico che cala costante e tanti investimenti nei servizi: il Comune di Bologna è "esemplare", Intervista all'assessore al Bilancio Davide Conte

Davide Conte è il nostro assessore al bilancio. Il Comune di Bologna, dal suo punto di vista è decisamente «una macchina che funziona molto bene». A confermarlo un'approvazione di bilancio datata primo gennaio 2019, con tempistiche praticamente da record, che fanno una bella differenza rispetto ad altre città meno virtuose come per esempio Milano e Genova (giusto per citarne un paio): «Sì, perchè così le risorse sono subito disponibili e, per continuare la metafora della "macchina", è come avere un veicolo che ha già tutto il carburante».  

Dunque assessore Conte, questo è il primo punto a favore del suo operato: ma quali sono gli obiettivi raggiunti in questa prima metà dell'anno? «Oltre appunto all'approvazione del bilancio con tempi di fatto in controtendenza rispetto alla maggior parte dei comuni italiani, un altro risultato gratificante è la riduzione del debito pubblico, visto che come sappiamo il grande male dei conti è proprio questo, una vera e propria palla al piede (considerando anche il maturare degli interessi) che siamo riusciti ad abbassare parecchio: nel 2011 eravamo infatti a 300 milioni e a fine 2021 saremo a 50 milioni». 

«Il terzo buon risultato riguarda le nostre partecipate - prosegue Davide Conte le cui deleghe includono anche finanze, Partecipazioni Societarie, Partecipazione degli utenti al controllo della qualità dei servizi pubblici comunali - visto che sono tutte in attivo. Anche in questo in controtendenza rispetto alla maggioranza dei comuni paragonabili al nostro con innovazioni che vanno alle stelle. Un esempio su cui stiamo lavorando? L'Autostazione: 8,5 milioni di passeggeri nel 2018 e un bel piano di investimenti per la sua riqualificazione, con una sostanziosa base data già dagli introiti del solo parcheggio, un piano di rigenerazione che la trasformerà in una buona ma anche bella porta di accesso alla città. Comunque il Comune di Bologna non sta semplicemente aumentando le risorse, sta costruendo piano piano una città sul modello dell'economia circolare. Il sistema sta in piedi e lo ha condiviso con le partecipate». 

«Altra cosa importante: abbiamo aumentato le risorse per i servizi. Abituati a comuni che tagliano, la differenza del nostro mandato è, oltre avere tutti dei segno più, la spesa per servizi (cultura, educazione, sicurezza...) che sta crescendo. In passato la media era sui 50 milioni l'anno e noi siamo a 150 milioni. E la cosa non è sfuggita al ministro Giovanni Tria, che quando ci siamo incontrati mi ha chiesto appunto come fossimo riusciti ad approvare il bilancio con questi tempi, riducendo il debito pubblico e con una parte così potente di investimenti rivolta a infrastrutture, scuole, ponti...una domanda che diventa un bel complimento se fatta dal ministro dell'economia. La risposta è complessa, ma possiamo dire che siamo costanti su tutto, sempre. Il bilancio del Comune di Bologna è un bilancio sano, ma buono non solo perchè gestisce i bisogni di oggi: la sua potenza sta anche nella capacità di programmare». 

Parte del merito di tutto ciò è anche dei cittadini bolognesi? «Eccoci a un punto importante: i bolognesi sono straordinari contribuenti. E' anche grazie a loro se il modello finziona bene: possiamo vantare un alto livello di legalità, trasparenza e cura sempre. Il contatto con loro è diretto, chiedono e si informano attraverso gli sportelli, il web, il call center (che conta circa 10 mila chiamate per trimestre)». 

Ha parlato poco fa di economia circolare, ci spiega meglio? «Non si cresce solo con l'accumulo di risorse, ma anche attraverso un'idea di circolarità dei servizi e di sviluppo sostenibile. Non ci limitiamo ai numeri e sviluppiamo la città del futuro coerentemente a questi valori». 

Abbiamo parlato delle cose fatte. Quali invece le priorità per la seconda metà dell'anno? «Anche per rispondere a questa domanda schematizzo e vado per punti. 1. A tutti noi sta a cuore il bilancio della nostra famiglia. Ecco, vorrei che i bolognesi fossero consapevoli di quello della loro città e siano orgogliosi e motivati per andare sempre meglio. 2. Ascoltare la città sempre e costruire con cura il modello di sviluppo sostenibile che ci prefiggiamo considerando e mettedo sempre in primo piano il target più fragile, che sono i nostri giovani. 3. Migliorare il monitoraggio della qualità del nostro lavoro».  

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