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Cronaca

Scuola infanzia, Comune assume insegnanti: ma è 'maretta' sui contratti

L'amministrazione per ora sarebbe in grado di affrontare parzialmente il Piano occupazionale dedicato ai servizi educativi. Sindacati preoccupati per i contratti, si intende utilizzare quello degli Enti locali

Il Comune di Bologna procederà con l'annunciata assunzione di insegnanti per la scuola dell'infanzia, ma intende utilizzare il contratto Enti locali. E' l'esito di un incontro sul Piano occupazionale 2015 che l'amministrazione ha avuto venerdì con i sindacati. A riferire i contenuti del faccia a faccia è un comunicato congiunto firmato dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil che, sul punto del contratto, bocciano la linea di Palazzo D'Accursio e si preparano a valutare le iniaziative da mettere in campo.
Innanzitutto, l'amministrazione ha dichiarato di "essere nelle condizioni di affrontare solo, e parzialmente, la parte del Piano occupazionale dedicata ai servizi educativi e scolastici- riferiscono i sindacati- poichè è ancora in essere la discussione sul bilancio previsionale 2015". Nel merito di questa prima parte di confronto, "la notizia positiva consiste nel fatto che l'amministrazione ha rispettato l'impegno preso con queste organizzazioni sindacali nel verbale d'incontro del 4 giugno, avviando le procedure per l'assunzione delle insegnanti di scuola dell'infanzia entro il 2014". Inoltre, l'assessore Marilena Pillati "ha confermato il numero di 158 insegnanti minimo, da assumere entro il 2016- prosegue la nota- e si è impegnata a far uscire il bando per l'assunzione in gennaio, previo confronto con i sindacati sulle procedure".

Allo stesso modo, l'amministrazione "ha confermato l'intenzione di avviare le procedure volte alla stabilizzazione dei posti da collaboratore di scuola d'infanzia attualmente ricoperti da personale precario, senza però essere in grado, al momento- riferiscono i sindacati- di comunicare quante insegnanti e quanti collaboratori saranno assunti nel 2015, rimandando all'atto di Giunta della scorsa estate che collocava genericamente l'esaurimento delle assunzioni entro il 2016". Inoltre, a seguito di una richiesta sindacale, "è stata dichiarata l'intenzione di scorrere la vigente graduatoria del concorso per educatore di nido qualora dovessero verificarsi casi di fuori scuola definitivi".
Fin qui tutto bene, ma i sindacati si dichiarano "assolutamente contrari a quanto ci è stato prospettato dal punto di vista contrattuale per le future insegnanti neo assunte". Infatti, "al termine di una melina durata mesi", il Comune dichiara di "voler utilizzare per le nuove assunte - e solo per loro- il Ccnl Enti locali, profilo insegnante, motivandolo con la generica necessità di non utilizzare più contratti di comparti diversi da quello delle autonomie locali anche a seguito di pressioni pervenute dal ministero dell'Economia in occasione della trattativa inerente la statalizzazione delle Aldini-Valeriani". Per le sigle di categoria, invece, "non esiste nessun elemento ostativo dal punto di vista normativo alla possibilità per il Comune di utilizzare il contratto Scuola (come anche altri contratti diversi da quello Enti locali) e che si tratta, quindi, di una scelta che l'amministrazione sta compiendo per adempiere a mai formalizzati ''suggerimenti'' del Mef (leggasi Ragioneria generale dello Stato)".

Proseguendo su questa direzione, il Comune produrrà un "doppio binario", avvertono i sindacati: da un lato quello per le neo assunte e dall''altro quello delle insegnanti già in ruolo. "Inoltre, con insegnanti che fanno riferimento a due regimi contrattuali diversi pur lavorando nella stessa classe e nella stessa scuola (e pur svolgendo lo stesso lavoro)- scrivono i sindacati- si produrranno gravi difficoltà e problemi di gestione nelle nostre scuole dell'infanzia, come già sta avvenendo a Verona e a Firenze". Infine, l'applicazione di un contratto diverso da quello della scuola "potrebbe rendere più difficili e improbabili gli eventuali processi di statalizzazione che il Comune ha sempre dichiarato di voler fare", continua la nota. "Per tutte queste ragioni, chiediamo al Comune di riaprire immediatamente il confronto", concludono i sindacati: "In caso contrario, valuteremo immediatamente le iniziative da mettere in campo".

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