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Cronaca Malalbergo

"Fare ancora sport e tornare su una ciclabile". Il sogno di Elisabetta, colpita da atassia

La donna ha avviato una raccolta fondi per acquistare una bicicletta adatta: "Lo sport è vita anche per chi è disabile"

Lo sport è vita è un classico slogan, ma per molti queste parole rappresentano la realtà. Ci sono persone, infatti, che grazie all'attività sportiva hanno ripreso il futuro in mano, o sono riuscite a superare i propri limiti, anche nella disabilità. Abbiamo raccolto la testimonianza di Elisabetta Biavati, bolognese che risiede ad Altedo e che da tempo convive con l'atassia, una malattia neurodegenerativa con la quale deve fare i conti tutti i giorni. Dinamica e super sportiva, improvvisamente ha dovuto affrontare il cambiamento del proprio corpo per quel 'mostro' con il quale deve fare i conti tutti i giorni.

"Nulla è più come prima - racconta Elisabetta -  ed è difficile rassegnarsi a vivere con un inquilino come la malattia quando la propria vita era fatta di sport, viaggi in tutto il mondo e vita attiva, e ora ci sono giornate in cui il massimo della mia attività è quella di riuscire ad alzare un cucchiaio. E' difficile, soprattutto quando si presenta una nuova prova, quando molte terapie falliscono ed è necessario trovare nuovi trattamenti da sommare a tutti gli altri perché il tremore è devastante,  l'equilibrio peggiora e il modo di parlare diventa incomprensibile , ma questo non mi ha mai fermata tanto che ho una carrozzina performante, un batec per spostarmi in sicurezza ma quel po' di gambe che ho ancora vorrei sfruttarlo! Vorrei ancora fare le ciclabili insieme a mio marito e ai miei amici, e sentirmi viva finchè lo sarò".

E ancora: "La disibilita è sottovalutata quanto lo sport , e l'ho provato sulla mia pelle. Prima della diagnosi facevo canoa, kayak, sciavo, mi arrampicavo ma l'atassia mi ha tagliato le gambe, e pensando a tutto quello che facevo viene anche un pò di depressione ma ho avuto la fortuna di incontrare una fisioterapista che oltre a curarmi fisicamente ha capito che avevo bisogno anche di una qualità di vita migliore - incalza - e  mi ha instradrato in un progetto che non conoscevo. Uno splendido progetto che abbiamo  in Emilia Romagna, che connette le varie associazioni del territorio di sport adattato, e mi si aperto un mondo, con anche i suoi problemi.  Non tutte le biciclette sono pagate se vuoi fare sport, ma lo sport è vita anche per chi è disabile. Ci si sente umiliati a non avere l'aiuto da chi te lo dovrebbe dare e  per questo,anche se con molta fatica, chiedo un aiuto per realizzare il mio sogno e acquistare un trike che mi permetterà di fare giri sulle ciclabili. Il costo è molto alto per me e mio marito che viviamo con la mia pensione di invalidità al 100% e il suo stipendio da operaio, ma ci provo".

Elisabetta ha avviato una raccolta fondi per raccogliere 4mila euro e acquistare quella due ruote pensata per chi ha una disabilità. Il suo sogno corre veloce, e la gara di solidarietà è già partita: "L'amicizia, l'amore, la stima ed aver uno scopo sono le medicine migliori per non lasciarsi andare all'oblio e al dolore, in cui la condizione fisica e mentale fanno facilmente cadere. Per questo ringrazio tutti coloro che ogni giorno mi ricordano chi sono, e ringrazio coloro che hanno già fatto qualche donazione".

Per partecipare alla raccolta fondi e realizzare il sogno di Elisabetta clicca qui: https://bit.ly/3yeJUXE

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