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Cronaca Centro Storico / Piazza di Porta Santo Stefano

Atlantide: Cassero sotto sgombero, è lotta in consiglio comunale

La capogruppo Sel ipotizza di abbandonare la maggioranza se non verrà trovata una situazione per i collettivi di Atlantide, che - ricorda - "non sono occupanti, ma possessori con titolo scaduto". Boccia la mossa di Merola anche Pieralisi. Il sindaco: "Le regole di convivenza civile valgono per tutti, non mi piego ai ricatti"

Ieri sulla porta di Atlantide è stata "affissa un'ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco Virginio Merola, che intima ad ignoti occupanti di liberare il Cassero di porta Santo Stefano entro martedì 6 ottobre", spiega un volantino dei collettivi in questione. E le "Atlantidee", così, stamattina si sono presentati in Consiglio comunale per far sentire la propria voce provocando la sospensione della seduta. 
Nel volantino portato a Palazzo D'Accursio si ricorda che nel luglio 2014 era stato firmato un "preaccordo di collaborazione", ovvero "un atto formale che ha avviato un percorso" per individuare "una sede idonea ai nostri progetti". Su questo iter, però, ora è piombata una nuova ordinanza di sgombero, la terza firmata da Merola nel corso degli anni. Oltre al danno, per Atlantide, anche la beffa: la comunicazione, infatti, è stata consegnata al cassero "ieri pomeriggio, mentre incontravamo l'assessore Ronchi per continuare a discutere del progetto su uno spazio in via del Porto", dove i collettivi Lgbt contavano di potersi trasferire. "Merola deve prendere una posizione: o noi siamo gli ''occupanti delle cui generalità non si è a conoscenza''- continua il volantino- o siamo quelle di cui ''l'amministrazione comunale riconosce il valore delle attività svolte'' impegnandosi a trovare una sede idonea. 

"Bisogna sgomberare perchè il Quartiere ne ha bisogno, com'è noto, per aprire i Servizi sociali. Tutto qui". Così il sindaco Merola.  La resistenza dei collettivi? "Ce ne faremo una ragione, semplicemente se ne andranno dal cassero. Non c'è alcuna possibilità- manda a dire Merola-

LA TORRE: DELIRANTE NON FIRMARE PATTO CHE RISOLVA VICENDA. La capogruppo di Sel al Comune di Bologna, Cathy La Torre, minaccia di uscire dalla maggioranza se l'amministrazione non troverà una soluzione per Atlantide. "La mia, come Cathy La Torre attivista del movimento queer- dichiara la vendoliana subito dopo la protesta di Atlantide durante il Consiglio di oggi- sarà una risposta gravissima e non escludo anche di compiere dei gesti forti". Chiarisce La Torre: "Se non c'è una soluzione veloce a questa vicenda, io posso anche mettere in discussione il mio appoggio all'operato di questa Giunta, perchè mi sembra delirante che non si possa fare un semplice patto di collaborazione" che consenta ad Atlantide di uscire dal Cassero di porta Santo Stefano con la certezza di potersi trasferire in via del Porto. 

Innanzitutto, sottolinea La Torre, i collettivi di Atlantide "non sono occupanti, ma possessori con titolo scaduto. Sgomberiamo il campo da questa pretestuosa definizione". Inoltre, l'amministrazione ha già "riconosciuto il valore delle attività sulle politiche femministe e queer rispetto all'autodeterminazione e la non violenza che lì dentro vengono praticate- continua la consigliera comunale- e quindi deve semplicimente trovare una soluzione alternativa". In campo c'è già via del Porto, ma ad oggi i locali non sono idonei (mancano i bagni) e prima che Atlantide possa trasferirsi serve un loro adeguamento.
"Penso che nulla vieti di scrivere oggi una convenzione, un patto di collaborazione" che dica "tra due o tre mesi- suggerisce La Torre- quando i lavori saranno terminati, voi entrerete lì". Intanto, però, sul tavolo c'è l'ordinanza firmata ieri dal sindaco Virginio Merola. 

Intanto anche Mirko Pieralisi, consigliere indipendente eletto con Sel, boccia la mossa di Merola vista la "positiva interlocuzione" avviata con Atlantide: "Siamo al dottor Jekyll e mister Hyde?", scrive su Facebook, aggiungendo che "per interpretare il ruolo di Hide c'è una lunga fila che comincia dalla sede del Pd e finisce tra i banchi di Palazzo D'Accursio". 

"NON MI PIEGO A RICATTI, REGOLE DI CONVIVENZA VALGONO PER TUTTI". "Se la capogruppo di Sel, Cathy La Torre, vuole uscire dalla maggioranza qualora il Comune non dia una sede ad Atlantide, lo faccia". Il sindaco gela così la vendoliana, attraverso una nota di poche righe, ma pesanti come un macigno: "Le regole della convivenza civile valgono per tutti- scrive il primo cittadino- e nessun ricatto potrà piegarmi a interessi personali, di gruppo o di partito”.  (fonte agenzia Dire)

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